TRUFFA DELLO STATO SUL FUMO PASSIVO

SI PUO' ACCETTARE CHE LO STATO SANCISCA UNA TRUFFA CON UNA LEGGE?

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  1. Centro Benessere Kundalini
     
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    Continuano a ripeterci che il fumo passivo è un grave pericolo. Ce lo danno per certo; ci dicono che l’evidenza è inequivocabile. Ci dicono che è conclusiva, che non c’è dubbio. Chi ce lo dice? Entità e personaggi autorevoli, che godono della fiducia del popolo. Ce lo dicono la televisione e i giornali. E coloro che non sono d’accordo non possono che essere fantocci dell’industria del tabacco, perché tutta l’evidenza e la scienza dicono che il fumo passivo fa male.
    Bisogna crederci? Come fa l’uomo qualunque ad andare oltre parole talvolta complicate? Come fa a verificare che gli autorevoli personaggi dicano il vero? Non ci vuole forse una laurea specializzata per capire le complicate tecnologie mediche, scientifiche e statistiche che svelano i pericoli del fumo passivo? Non ci resta quindi che fare un atto di fede?

    SI PUO' ACCETTARE CHE LO STATO SANCISCA UNA TRUFFA CON UNA LEGGE?

    Come si quantifica un rischio?
    Le ricerche sui rischi per la salute umana sono fatte usando l'epidemiologia, una forma di statistica applicata alla scienza medica nello studio della cause di malattie. Se le cause sono singole, un virus o un
    microbo, la connessione di causa è relativamente facile, ma se una malattia ha più cause (malattia multifattoriale) è assai più difficile stabilire un nesso specifico. Sentiamo quanto confessano due santoni dell’epidemiologia multifattoriale:

    "Le osservazioni epidemiologiche hanno seri svantaggi. Raramente esse possono essere fatte secondo le strette esigenze della scienza sperimentale, e quindi possono essere aperte ad una varietà di interpretazioni. Un particolare fattore può essere associato con qualche malattia semplicemente per via della sua associazione con un altro fattore che a sua volta causa la malattia, o l’associazione può essere un artefatto dovuto a qualche sistematica tendenza nella raccolta delle informazioni…"
    "Comunemente ma erroneamente si suppone che la regressione multipla, la regressione logistica, o varie forme di standardizzazione possano essere usate di routine per rispondere alla domanda: 'E’ la correlazione dell’esposizione (E) con la malattia (M) dovuta semplicemente ad una correlazione comune di entrambe con fattore o fattori confondenti (C)?' … Inoltre, è ovvio che le regressioni multiple non possono correggere le importanti variabili che non sono mai state registrate… Tali svantaggi limitano il valore dell’osservazione negli esseri umani, ma finché non sapremo esattamente cosa causa il cancro e come certi fattori sono in grado di modificare gli effetti di altri, resterà il bisogno di osservare con immaginazione ciò che succede nelle varie e diverse categorie di persone…
    (Doll R, Peto R, The causes of cancer, JNCI 66:1192-1312, 1981. p. 1281)"


    Premesso quindi che il tutto è basato sull’ immaginazione e non su dati di fatto, l'incremento (o la diminuzione) di rischio è attribuito al rapporto tra il numero di malattie in un gruppo di persone che si crede siano esposte al rischio esaminato (esempio: il fumo passivo) e il numero di malattie in un gruppo
    di persone che si crede non siano esposte al rischio. Il numero emergente da tale rapporto è chiamato rischio relativo (RR) [persone esposte : persone non esposte = rischio relativo]. Quindi, se il numero delle malattie è lo stesso negli esposti e non-esposti, il rapporto è 1 e non c'è incremento o diminuzione di
    rischio. Se il numero delle malattie è maggiore nelle persone esposte il rapporto è maggiore di 1 e il rischio è aumentato, e viceversa se il numero delle malattie è minore nelle persone esposte. Le persone esposte sono chiamate caso, quelle non esposte sono chiamate controllo. Qui di seguito è un esempio di come il rapporto di rischio verrebbe calcolato:
    Vediamo invece come il rischio è calcolato in realtà con la scienza rottame sul fumo passivo. Nota:
    quanto segue è alla base di tutti gli "allarmi" salutisti, ed ha causato non solo il proibizionismo sul fumo, ma l'allarmismo sistematico su ogni cosa. Quanto segue è spesso alla base delle "prove scientifiche", e delle politiche d'interferenza nella vita dei cittadini da parte delle cosiddette autorità mediche.

    FILE PDF SCARICABILE SU:
    https://sites.google.com/site/studioolisti...alute/documents
     
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