Mucolitici vietati ai più piccoli

Bambini con il naso chiuso

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    Bambini con il naso chiuso? Mucolitici vietati ai più piccoli

    di Alessia Ferla

    sciroppo bambino
    Vietato somministrare farmaci mucolitici nei bambini al di sotto dei due anni d'età

    Non somministrare farmaci mucolitici nei bambini al di sotto dei due anni d'età, in caso di sintomi di raffreddore e tosse. Questa la raccomandazione della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), in linea con la direttiva dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

    Tale decisione è stata presa in seguito ad un'analisi condotta dall'AIFA sui dati di farmacovigilanza, nazionali e internazionali, che ha rivelato molti casi di ostruzione respiratoria importante e di aggravamento di bronchiolite acuta nei bambini trattati con i mucolitici. Questi farmaci, infatti, determinano un aumento delle secrezioni bronchiali favorendo l'eliminazione del muco; i bimbi al di sotto dei 2 anni, hanno però difficoltà ad eliminare efficacemente tali secrezioni attraverso la tosse.

    Con questo provvedimento l'Italia segue le orme della Francia, primo paese europeo a vietare i mucolitici ai bambini piccoli.

    In particolare, spiega Altroconsumo, i bambini sotto i due anni non devono assumere sciroppi o supposte che contengono i seguenti principi attivi: acetilcisteina, carbocisteina, ambroxolo, bromexina, sobrerolo, neltenexina, erdosteina, telmesteina.

    Tali principi attivi si trovano in farmaci quali: Fluimucil, Lisomucil, Mucocis, Mucotreis, Sinecod, Solucis, Fluifort, Ambromucil, Broncomnes, Surfolase, Ambrotus, Ambroxol, Ambroxolo, Broxol, Fluibron, Muciclar, Mucosolvan, Secretil, Bisolvon, Sobrefluid, Sobrepin, Sopulmin, Alveoten.

    Oltre a raccomandare ai genitori di non somministrare mucolitici ai piccoli, i pediatri SIPPS consigliano alcune misure non farmacologiche capaci di dar sollievo al bambino con tosse o raffreddore: pulizia nasale con soluzione fisiologica, idratazione, ventilazione della camera, umidificazione dell'aria, eliminazione del fumo dall'ambiente domestico.

    Come sottolinea il Dottor Venturelli, pediatra e componente del direttivo SIPPS, “la tosse è un sintomo di cui è importante identificarne la causa prima di instaurare una terapia”. "A parte alcuni casi gravi – sottolinea Venturelli - la tosse non è da considerarsi come una malattia in sè, ma come un riflesso indispensabile per la difesa dell'organismo”.

    Tuttavia, nel caso in cui la tosse dovesse persistere per più di 4-5 giorni senza miglioramento o nel caso in cui il bambino dovesse presentare difficoltà respiratorie o di alimentazione, è opportuno che il genitore si rivolga prontamente al medico.

    www.informasalus.it/it/articoli/bam...litici.php?pn=8
     
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