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Centro Benessere Kundalini.
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Detergenti e similari PROF. F. TOMEI
Igiene personale
Pulizie
Lavanderie
Detergenti alcalini inorganici: soda e potassa caustica
Detergenti tensioattivi organici:
Non ionici: esteri ed eteri poliglicidici, ammine ed ammidi poliglicoliche
Ionici: esteri solforici, derivati alchisolforici
Cationici: spiccata azione disinfettanti
Ammine e amidi, solidi ammonio quaternario
Sali di basi azotate e non azotate
Anfoliti
Effetti sulla salute
Dermatiti irritative
Dermatiti allergiche
Molti detergenti contengono sali Cromo e Nikel provenienti dal ciclo produttivo
AGENTI DISINFETTANTI
• ALCOL ISOPROPILICO
• IPOCLORITO DI SODIO
• IODIO
• FENOLI
• COMPOSTI DI AMMONIO QUATERNARIO
• GLUTARALDEIDE
• FORMALDEIDE
FENOLI
Sono tra i disinfettanti più frequentemente usati in ambito ospedaliero
Fenolo Butilfenolo Amilfenolo
Utilizzati nella disinfezione di
Pavimenti e pareti,
Strumentario
Vetreria
Effetti
Irritazione di cute e mucose
Ustioni chimiche di cute e occhi
Effetti respiratori
Sintomatologia gastroenterica
Nefrotossicità, epatotossicità
Convulsioni Coma Exitus
COMPOSTI DI AMMONIO QUATERNARIO
Molto utilizzati ma non efficaci contro i Gram- e il Mycobacterium Tuberculosis
Il più utilizzato è il cloruro di benzalcono
Effetti:
Dermatiti da contatto
Irritazione nasale
GLUTARALDEIDE
• Liquido incolore, oleoso di odore pungente, disponibile a concentrazioni 2-50%
• Utilizzato come disinfettante
• Le soluzioni contengono anche surfattanti, nitrito di sodio, pigmenti e olio di menta.
• Soluzione alcalina al 2% → azione germicida rapida
• Disinfezione di alto grado in 20'
Sterilizzazione a freddo 3-10 h
1. Batteri
2. Micobatteri
3. Pseudomonas
4. Miceti
5. Spore
6. Virus
• La soluzione tamponata è stabile solo per due settimane; a 20°C la soluzione 50% può generare una atmosfera contenente 20 ppm GT
• Utilizzata anche come fissativo in laboratori di istologia e patologia
• Sviluppo di raggi X come indurente
ESPOSIZIONE:
• Procedure di sterilizzazione a freddo/disinfezione nei reparti
• Sale operatorie, dialisi, endoscopia, terapia intensiva
• Preparazione delle soluzioni
• Utilizzo in laboratorio e in radiologia
EFFETTI
• Sintomi irritativi faringei, bronchiali, nasali, congiuntivali
• Asma, bronchiti asmatiformi
• Epistassi
• Dermatiti allergiche
• Colorazione brunastra della mani
• Cefalea
• Nausea
• Possibile tossicità fetale (dati sperimentali)
FORMALDEIDE
• gas incolore, irritante a bassa soglia olfattiva
• elevata reattività chimica con tendenza alla polimerizzazione
• Sterilizzante (alta concentrazione)
• Fissativo tissutale (10% formalina)
Effetti
• Irritante cutaneo, mucoso e congiuntivale
• sensibilizzazione→ ASMA
• mutageno-cancerogeno
Classe 2A: probabile cancerogeno per l'uomo, sufficiente evidenza in animale.
OSSIDO DI ETILENE (ETO)
• Gas incolore con odore dolciastro
• Sterilizzazione di materiali termolabili
Via di penetrazione → inalatoria
Esposizione → apertura e scarico degli sterilizzatori (5-15 min.)
Tipo di stufe e sterilizzatori:
• 1° generazione :(prima del '75) molto inquinanti
• 2° generazione: maggior numero di lavaggi e maggior vuoto nella camera di sterilizzazione prima dell'apertura
• 3° generazione: dispositivo di espirazione localizzato che entra in funzione all'apertura dello sportello
EFFETTI:
• irritazione oculare, cutanea, respiratoria
• neurotossico: azione depressiva sul S.N.C., encefalopatie neuropatie periferiche
• mutagenicità
• cancerogenocità
• forse effetti avversi sulla gravidanza
IARC 2A:
GAS E VAPORI ANESTETICI
Protossido di Azoto (NO2)
quasi sempre utilizzato in associazione con anestetico alogenato come alotano, enfluorano, forano (meno tossico)
Anestetici alogenati
→liquidi→vengono vaporizzati in un apparecchio termocompensato e mescolaticon una corrente gassosa (impianto centralizzato) costituita da: O2 40% NO2 60%
La concentrazione di alogenato è del 4-5%
Il 10% degli addetti alla sanità è esposto a gas anestetici:
≈50.000-60.000 operatori:
• -anestesisti
• -chirurghi
• -ferristi
• altro personale di sala
Esposizione
• Perdite negli impianti
• Fasi di intubazione/estubazione del paziente
• Inadeguatezza del sistema di ventilazione-eliminazione dei gas
EFFETTI DA ESPOSIZIONE A GAS ANESTETICI
• Effetti neurocomportamentali precoci: effetto sulla sostanza reticolare con riduzione efficienza psicomotoria
• Effetti riproduttivi (aumento dell'abortività)
• Effetti epatici: epatotossicità idiosincrasica
• Effetti emopoietici: mielotossicità da protossido di azoto
• Effetti citogenetici: aberrazioni cromosomiche (associazione con r.i.?)
ALOGENATI
Fluoro, cloro, derivati degli idrocarburi alifatici
Alotano Isofluorano Enfluorano
• Effetti epatici:- epatotossicità (idiosincrasia, possibili effetti metabolici)
Induzione enzimatica
• Effetti renali: nefrotossicità
• Effetti su S.N.C. : decremento performance
• Effetti mutageni
teratogeni evidenze inadeguate
cancerogeni
PROTOSSIDO DI AZOTO
NO2 : poco solubile nel sangue e nei tessuti
Poco metabolizzato
Eliminato per via respiratoria
• Effetti cancerogeni→evidenza inadeguata nell’animale e nell’uomo
• Effetti emopoietici: depressione midollare per in attivazione vit. B12
Negli ambienti sanitari sono presenti numerosi agenti capaci di scatenare manifestazioni morbose con meccanismi immunoallergici.
• Le più comuni manifestazioni di tale tipo interessano la cute con l'insorgenza di dermatiti da contatto, tuttavia, negli ultimi anni, si è osservato un crescente interessamento dell'apparato respiratorio (forme asmatiche) e la comparsa anche di manifestazioni generalizzate tipo orticaria e shock anafilattico.
• I principali agenti allergizzanti finora identificati in ambiente sanitario sono di natura chimica e di origine vegetale o animale.
Fattori di rischio allergologico Sostanze di natura chimica detergenti disinfettanti farmaci guanti di gomma sintetica
Sostanze di origine vegetale e animale derivati di animali di laboratorioacari latice
Fra gli agenti chimici i detergenti e i disinfettanti presentano una notevole rilevanza a causa della loro ampia utilizzazione e della numerosità del personale esposto.
Fra i disinfettanti particolarmente allergizzanti risultano:
glutaraldeide,
sali di ammonio quaternario,
formaldeide
cloramina T
largamente impiegati nella disinfezione della cute e degli ambienti, nella sterilizzazione di strumenti chirurgici e odontoiatrici, di endoscopi e cateteri.
Tali disinfettanti, ma anche alcuni detergenti possono causare dermatiti irritative o allergiche localizzate più frequentemente alle estremità distali degli arti superiori e all'avambraccio; possono inoltre essere responsabili di forme di asma professionale.
L'utilizzo dei disinfettanti e dei detergenti rappresenta un rischio per tutto il personale sanitario, tuttavia per quanto riguarda i detergenti risultano maggiormente esposti il personale ausiliario e di sala operatoria, mentre ai disinfettanti sono più esposti il personale infermieristico, quello di sala operatoria e quello dei reparti di endoscopia.
• Tra i farmaci, alcuni antibiotici come i betalattamici, il cloramfenicolo o la neomicina possono causare l'insorgenza di dermatiti da contatto.
Tra le sostanze di origine vegetale o animale, negli ultimi anni, sono notevolmente cresciute le segnalazioni di forme anche gravi di asma professionale causate dai derivati di animali di laboratorio (urine e forfore di cavie, topi, ratti, conigli) interessanti soprattutto gli addetti agli stabulari e i ricercatori che utilizzano animali di laboratorio.
Un ulteriore fattore di rischio di asma e rinite, soprattutto per il personale ausiliario, è rappresentato dagli acari della polvere la cui concentrazione nel materiale lettereccio può risultare anche elevata.
I guanti in lattice rappresentano attualmente il fattore di rischio di patologia allergica più rilevante in ambito sanitario, sia per l'uso assai diffuso, sia per la notevole capacità allergizzante.
La storia dell'allergia al lattice è relativamente recente, risalendo al 1979 la prima descrizione di ipersensibilità immediata.
Recenti studi indicano che circa 1-6% della popolazione generale e l’8-12% degli operatori sanitari regolarmente esposti sono sensibilizzati al lattice sebbene il numero complessivo dei lavoratori esposti non sia conosciuto.
Negli ultimi anni, parallelamente all'estensivo incremento dell'utilizzo di guanti in lattice naturale nel settore sanitario, conseguente all'acquisizione di nuove conoscenze sulle modalità di trasmissione dell'AIDS e dei virus delle epatiti B e C, si è osservato un netto incremento delle segnalazioni di manifestazioni cutanee e, contestualmente, della sensibilizzazione al lattice nella popolazione dei lavoratori della sanità.
Inoltre, l'incremento dell'uso dei guanti in lattice naturale, che presentano buona qualità tattile, resistenza ed elasticità oltre ad efficacia protettiva, ha comportato la riduzione sia del prezzo che della qualità, con presenza di alto contenuto di proteine antigeniche.
L'unità funzionale del lattice, ottenuto dall'incisione del tronco dell'albero Hevea Brasiliensis, è una gocciolina sferica di poliisoprene rivestita di proteine, lipidi e fosfolipidi, responsabile dell'allergia immediata o di I tipo. Sarebbero state identificate varie proteine del lattice in grado di legarsi alle IgE sieriche di soggetti allergici.
Le reazioni ritardate o di IV tipo (eczema da contatto) sono invece provocate da additivi presenti nella lavorazione della gomma, acceleranti, antiossidanti, vulcanizzanti rappresentati soprattutto da tiurami, carbammati, mercaptani, tiouree.
L'amido di mais, utilizzato come lubrificante, non provoca di per sé sensibilizzazione, ma può fungere da vettore delle proteine sensibilizzanti del lattice e consentirne l'inalazione anche da parte di operatori che non utilizzano direttamente i guanti.
Precedenti di atopia, ad esempio rinite primaverile, asma o allergie alimentari con positività dei test cutanei sembrano accrescere il rischio.
Da tenere in particolare considerazione sono i soggetti portatori di allergie alimentari (banane, kiwi, avocado, castagne, arachidi, ecc.) e da contatto con piante che possono dare reazioni crociate col lattice (Ficus benjamina ).
La sensibilizzazione conseguente al contatto col lattice risulta favorita dall'abituale impiego di detergenti e disinfettanti e dal troppo frequente lavaggio delle mani, pratiche che comportano alterazioni della barriera cutanea e l'instaurarsi di dermatite, condizione che facilita il passaggio delle proteine del lattice.
I fattori che possono contribuire all’incidenza e al rischio di sviluppo della allergia al lattice sono:
frequenza e durata: uso di molti prodotti contenenti il lattice, uso di prodotti contenenti lattice per periodi prolungati;
via di esposizione: compromissione della barriera cutanea, contatto degli allergeni con le membrane mucose (bocca, naso o altri tratti dell’albero respiratori);
fattori predisponenti: storia di frequente esposizione professionale, storia di interventi chirurgici multipli, sistema immunitario compromesso.
Le reazioni avverse dovute all’uso di prodotti contenenti lattice comprendono:
Dermatite irritativa da contatto
La dermatite irritativa da contatto e’ una reazione non immune e consiste in una formazione dura, rilevante, secca e crostoso e una lesione orizzontale sulla pelle che appare minuti o ore dopo il contatto. Le lesioni sono localizzate nelle aree della cute a diretto contatto con i prodotti della gomma .
Forme da ipersensibilità
Ipersensibilità di tipo immediato o di I tipo con manifestazioni cliniche ingravescenti al persistere dell'esposizione. Si possono avere manifestazioni cutanee o generalizzate, che in genere compaiono nel seguente ordine:
Orticaria localizzata o generalizzata (airborn) con manifestazione nelle sedi di contatto (insorgenza fra 5 e 60 minuti dopo avere indossato i guanti).
Congiuntivite, rinite ed asma associate o meno ad orticaria: esposizione agli allergeni del lattice in sospensione nell'aria (polvere dei guanti); possono coesistere sensazione di stordimento e tachicardia. Al cessare dell'esposizione i sintomi scompaiono, di solito senza trattamento, entro 30 minuti - 2 ore.
Reazioni anafilattiche (edema angioneurotico, shock) spesso accompagnate dalla sintomatologia precedente.
Dermatite allergica da contatto o ipersensibilita’ ritardata (Tipo IV)
Eruzione cutanea di media o moderata entita’(aree con eruzione cutanea rossa e palpabile con bolle), piaghe e lesioni orizzontali. Queste reazioni che sono tipicamente causate da agenti chimici utilizzati durante la realizzazione dei prodotti in lattice si verificano entro alcune ore o giorni dopo il contatto con gli agenti chimici dannosi .
La sensibilizzazione al latice può costituire un problema anche in ambito extralavorativo in quanto tale sostanza è contenuta in diversi manufatti di comune utilizzo (vedi tabella seguente); inoltre sono state dimostrate possibili reazioni crociate fra il latice e allergeni alimentari come banana, castagna, nocciole, avocado e kiwi.
Prodotti contenenti lattice Oggetti per
uso medico
e odontoiatrico guanti chirurgici cateteri vescicali palloni (tipo Ambu) maschere anestesiologiche tubi endotracheali cannule per uso intravenoso barriere interdentali elastici per apparecchi dentali apparecchi ortodontici in gomma
Presidi anticoncezionali condom diaframmi
Oggetti per l'infanzia succhiotti palloncini giocattoli
Equipaggiamenti sportivi pinne e maschere subacquee accessori per la vela palle e palloni sportivi
Indumenti bande elastiche scarpe di gomma
Arredi e manufatti
di uso domestico guanti per uso domestico tende per la doccia borse dell'acqua calda materassi ad aria rinforzi per tappeti isolanti per porte e finestre adesivi
Varie gomme per cancellare francobolli
Edited by Centro Benessere Kundalini - 24/8/2011, 15:26.