Psiche La crisi dei 40 anni

Renato Ventura

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  1. Centro Benessere Kundalini
     
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    Psiche La crisi dei 40 anni

    All’inizio, si tratta sempre di un disagio confuso, una specie di malessere indefinito, che bisogna verbalizzare se si vuole averne coscienza. Ora, questo malessere è molto fastidioso, poiché se siamo consapevoli di ciò che non si vuole più, ignoriamo invece totalmente che cosa vorremmo in cambio.
    Del resto, bisogna capire il tormento legittimo della donna, in quanto e realmente giunta a un periodo della sua vita in cui tutto ciò che era intenso è diventato monotono. A quarant’anni, i bambini sono cresciuti. Già si rivolgono altrove. A quarant’anni, si è sposati da una quindicina d’anni, ed è inevitabile che la passione iniziale si sia affievolita. A quarant’anni, il lavoro è diventato una routine. Le vacanze, gli amici, la famiglia sono sempre più o meno le stesse cose. A quarant’anni, si vive abbastanza agiatamente. Che cosa si può aspettare di più ?

    Allora una piccola voce interiore comincia a rivendicare alcune novità eccitanti! È certo che, allora, cambiare mestiere, coniuge, casa o paese, può illudere per un po’!

    Questo è il primo sintomo, e normalmente incomincia 3-4 anni prima con segnali del tipo “ Mi ami?”, “Tu non mi pensi più” “ non mi cerchi più come una volta”: poi scatta una demotivazione verso i vecchi valori; un bisogno di vita più eccitante, l’incapacità di percepire nuovi valori sostitutivi.
    Eppure, a ben vedere, questo disincanto implica una sorta di bilancio di tutto quel che abbiamo conosciuto; però, d’altro canto, questo bisogno di nuove intensità può anche generare interessi improvvisi.

    Effettivamente non mancherebbe nulla, ma ci si volta a guardare il passato, e sembra che si percepisca tutto diversamente, che il tempo passa e non lo si vive fino in fondo, che ci sfugga tutto di mano, che si sono fatte tante cose ma anche tante lotte, sacrifici e ...poi ci si sente comunque insoddisfatti , ed eccoci a 40 anni con quella sensazione di VUOTO. Si spera solo in un alleggerimento dei carichi, lavorativi e familiari, tutto viene percepito come pesante, persino i figli diventano un peso insostenibile (nonostante l'amore che si prova per tutti), la sensazione è “il soffocamento”, si desidera la libertà, ma non si capisce se è un desiderio reale o un momento passeggero, un capriccio, quindi si aspetta e ci si dice “passerà”, ma tutto ciò crea una confusione e uno scombussolamento a volte insostenibili, perchè se si è consapevoli di ciò che non si vuole più, si ignora invece totalmente ciò che si vorrebbe, così per reggere la situazione si utilizzano tutti i mezzi a disposizione.
    Anche a livello di coppia è un momento del ciclo vitale particolare, perchè fino ad allora ci sono stati eventi stimolanti e vissuti intensamente (matrimonio, nascita dei figli, ecc.) ma poi diventa tutto monotono, perchè si è sposati da quindici anni, i figli stanno crescendo e iniziano ad essere autonomi, invece c'è quel qualcosa che scatta, quella voglia di sentirsi vivi, si vorrebbe qualcosa di eccitante, stimolante ma non si capisce cosa.

    Se in questo momento si incontra una persona che ci fa sentire nuove emozioni, stimoli e battiti di cuore, è facile cadere nel “tradimento”, spesso subendo delle delusioni.

    Bio-Terapeuta
    Renato Ventura
     
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0 replies since 8/7/2010, 20:07   3370 views
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