La Fibronit s.r.l.

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  1. Centro Benessere Kundalini
     
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    L’UTILIZZO
    L’amianto è stato largamente impiegato in molti settori per i suoi caratteri di resistenza termica, inattaccabilità alle sostanze chimiche, fonoassorbenza e ai suoi bassi costi di estrazione e lavorazione.
    Le fibre di amianto - mescolate con il cemento - conferiscono ai manufatti un'elevata resistenza meccanica e ne migliorano altri caratteri fisico-meccanici come la durevolezza, la resistenza alle alte temperature (fino a 500° C), la leggerezza, l’impermeabilità e la conducibilità termica. Per queste sue caratteristiche è stato diffusamente utilizzato nei luoghi di lavoro, sui mezzi di trasporto ed anche negli ambienti domestici.
    L'amianto o asbesto è stato infatti impiegato in modo massiccio dall'industria navale e largamente usato da quella automobilistica per la costruzione di freni e frizioni. Ulteriori prodotti con amianto di più larga diffusione sono stati: tubi per acquedotti e fogne, lastre e fogli in cemento-amianto, mattonelle per pavimentazioni, vari prodotti per attrito, guarnizioni, filtri per bevande, tute, coperte, guanti antincendio, pannelli fonoassorbenti e /o isolanti, vernici, rivestimenti, stucchi, feltri, tegole, come isolante termico negli impianti frigoriferi e di condizionamento.
    Apparentemente innocuo, in quanto non solubile né volatile, l'amianto - essendo un minerale fibroso -si scompone in fibre invisibili, sottili e lunghe, che restano sospese nell'aria come una polvere e quindi facilmente respirabili.
    LA NOCIVITA’ ALLA SALUTE
    L’amianto si è rivelato nocivo alla salute: è stata messa in evidenza – infatti - la stretta correlazione fra l’esposizione all’amianto e l’insorgenza di gravi patologie, quali l’asbestosi, il mesotelioma pleurico ed altri tumori polmonari e dell’apparato dirigente.
    L'esposizione all'inalazione di polveri di amianto da parte degli operai addetti all'estrazione, alla separazione, alla manipolazione, ai lavori di cardatura, filatura e tessitura del minerale nonché lo stesso abitare nei pressi delle fabbriche in cui l'amianto veniva lavorato, vengono oggi considerati come fattori di alto rischio per le citate malattie cancerogene.
    MESSA AL BANDO
    Per tale estrema pericolosità l’uso dell’amianto è stato già da diversi anni vietato in alcuni Paesi europei ed extraeuropei. In Italia la definitiva messa al bando dell’uso di prodotti contenenti amianto risale al 1994 (L257/92).
    LA BONIFICA
    Una volta vietata l’estrazione e la commercializzazione dell’amianto, si è posto il problema della bonifica delle opere nelle quali è stato utilizzato in uno con la bonifica dei luoghi dove il minerale veniva lavorato.
    Il D. M. del 6/9/1994 ha previsto la possibilità di attuare interventi mirati di bonifica come l’incapsulamento e il confinamento degli edifici civili e commerciali dove è stato utilizzata il cemento-amianto ed in casi di estrema necessità la loro rimozione, mentre la bonifica degli impianti di produzione e lavorazione dell’amianto è regolata dal D. M.14/5/1996 - all.1.
    LA FIBRONIT E LA LAVORAZIONE DELL’AMIANTO
    La Fibronit s.r.l. (dapprima Sapic: Società Adriatica Prodotti in Cemento Amianto) ha iniziato a Bari la sua attività di produzione di manufatti in cemento-amianto – il cosiddetto fibrocemento – nel 1935 sospendendola nel 1985, occupando un'area di circa 100.000 metri quadri ed impiegando mediamente 400 lavoratori.
    La lavorazione dell’amianto - nelle sue varie fasi - avveniva senza alcuna prevenzione, quindi senza alcuna garanzia del suo impatto ambientale: le operazioni di trasporto e la lavorazione del minerale determinavano un notevolissima dispersione di polveri con gravi minacce per la salubrità sia del che nel luogo di lavoro oltre che nelle aree adiacenti alla stessa fabbrica.
    L’amianto veniva trasportato in sacchi di juta, quindi sottoposto alla sminuzzatura e cardatura ad umido per separarne le fibre, poi essere miscelato con cemento ed impastato con acqua: i manufatti, dopo la stagionatura, venivano rettificati al tornio e segati a secco (si può solo immaginare la dispersione della " polvere" d’amianto!).
    Soltanto nel 1967 si apportarono alcune modifiche nel processo produttivo, nel senso che il trasporto avveniva con l’utilizzo di mezzi meccanici proprio per diminuire (ma solo parzialmente!) la dispersione delle polveri.
    Nel 1975 infatti veniva segnalata la presenza di polveri nell’aria non solo nella fabbrica ma anche nelle zone limitrofe ad alta densità abitativa....(continua )
    http://webcache.googleusercontent.com/sear...t&ct=clnk&gl=it

    IN MOLTE ANAMNESI EFFETTUATE HO RISCONTRATO PROBLEMATICHE COME NEOPLASIE, VASCOLARIZZAZIONE CEREBRALE, CARDIOPATIE CRONICHE.

    BioTerapeuta Contattologo Ottico Iridologo
    Renato Ventura
     
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0 replies since 23/7/2010, 20:44   213 views
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