un amore infinito tra le case farmaceutiche e alcuni medici

medicinali con prescrizione medica

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  1. Centro Benessere Kundalini
     
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    un amore infinito tra le case farmaceutiche e alcuni medici
    pubblicata da Renato Ventura il giorno mercoledì 6 ottobre 2010 alle ore 22.25

    Il problema è che i medicinali con prescrizione medica obbligatoria non curano malattie: semplicemente ne attenuano i sintomi. I medici generici prescrivono delle cure "allopatiche", il che significa focalizzarsi più sulla malattia che sulla salute.

    Infatti la prescrizione eccessiva di farmaci mira a curare le malattie invece di prevenirle, e, dato che oggi esistono pressoché infinite tipologie di medicinali, anche le reazioni allergiche ad essi sono tutte molto comuni; questa situazione è poi direttamente collegabile ai 106.000 decessi che avvengono ogni anno a causa dei farmaci (si tratta sempre di una stima per difetto). Considerate poi che queste cifre risalgono al periodo precedente allo scandalo Vioxx: il farmaco inibitore Cox-2 (commercializzato in seguito) avrebbe, in definitiva, causato la morte di altre decine di migliaia di persone.

    La Medicina è un settore altamente competitivo e ad alta redditività: ebbene, non dovrebbe esserlo. La ricerca di Gary Null cita i 5 principali aspetti della salute che la medicina tradizionale ignora in favore del Dio Denaro: stress, mancanza di attività fisica, eccessiva assunzione calorica, cibo eccessivamente trattato , esposizione all'inquinamento ambientale. Sono questi fattori a causare la cattiva salute, che poi corrono del dottore per chiedere una cura. Ma il dottore in questione, invece di

    cercare di risolvere le cause che originano il malessere (per esempio far seguire al paziente un regime di dieta e di attività fisica costante), si limiterà a imbottire il paziente di farmaci per coprirne i sintomi. Partendo da queste diagnosi completamente errate non c’è da meravigliarsi se poi ci sono decessi a causa dei medicinali: assumendo farmaci essi non stanno meglio, semplicemente vengono temporaneamente alleviati i sintomi della loro malattia.

    Non tutti i dottori sono d'accordo con questo tipo di "cure": molti di loro infatti sono infuriati (così come dovrebbe esserlo l'opinione pubblica) per il comportamento della Scienza Medica, accusandola di essere "in vendita al miglior offerente", che corrisponde quasi sempre alle case farmaceutiche.

    E chi, in un ospedale o nello studio di un medico, ha visto una singola penna, un bloc-notes o un solo post-it senza il logo di qualche farmaco?

    Gli esperti di medicina sostengono che la quantità di richieste fatte dai pazienti per un particolare farmaco non influenza il numero di ricette mediche emesse per il farmaco stesso; le case farmaceutiche ribadiscono che i loro spot sono "educativi" per i consumatori, i quali sono convinti che la Food And Drug Administration esamini tutte le pubblicità e permetta che solo i messaggi più sicuri e responsabili raggiungano il pubblico. E‚ un meccanismo davvero intelligente: le case farmaceutiche incoraggiano i cittadini ad acquistare farmaci, questi ultimi chiedono ai loro medici generici di prescriverli, e i dottori accondiscendono tranquillamente alle loro richieste. Tutti contenti, vero? Non proprio, dato che il numero di morti causate dei farmaci continua ad aumentare.

    Sembra che il pubblico creda davvero che i farmaci pubblicizzati siano assolutamente sicuri, nonostante i numerosi effetti collaterali (dalla diarrea fino alla morte) elencati nei vari spot; essi si sentono dunque giustificati a chiedere qualsiasi prescrizione medica dell'ultimo prodotto pubblicizzato: sicuramente sarà innocuo altrimenti non avrebbe potuto essere pubblicizzato. Ricordate tutte le pubblicità che annunciavano le meraviglie del Vioxx? Quante vite si sarebbero potute risparmiare se i pazienti non avessero saputo di questo prodotto per poi richiederne la prescrizione al proprio medico?

    Ma queste non sono le uniche strategie di marketing utilizzate dall'industria farmaceutica per influenzare la medicina: Gary Null cita una notizia data dalla ABC secondo la quale le case farmaceutiche spendono ogni anno oltre 2 miliardi di dollari per invitare medici ad oltre 314.000 eventi, conferenze ecc. Così mentre i dottori approfittano dei loro soldi e dei molti benefici che derivano dal partecipare a questi "eventi", sarà molto difficile che essi mettano in dubbio la validità dell'industria farmaceutica stessa e dei suoi prodotti.

    Ovviamente non tutti i dottori sono nelle mani (o meglio, nelle tasche) delle case farmaceutiche. Ad alcuni la situazione attuale non sta per niente bene, soprattutto nell'interesse degli inconsapevoli pazienti. Esistono dei conflitti d'interesse giganteschi tra l'opinione pubblica, la comunità medica e l'industria farmaceutica, e a farne le spese sono i comuni cittadini che, tra l'altro, sono anche i meno informati su questo argomento. Ecco perché il settore farmaceutico continua ad essere un business da migliaia di miliardi di dollari.

    I miseri fallimenti del sistema sanitario statunitense non sono però da addebitare esclusivamente ai farmaci; le morti in degenza e quelle causate da malnutrizione raggiungono infatti singolarmente cifre più elevate rispetto a quelle per allergia ai farmaci; il problema è più radicale e profondo, e non è risolvibile se non tramite cambiamenti drastici per quanto riguarda la gestione del denaro e l'etica all'interno della sanità pubblica. La prima problematica ˆ il denaro ˆ è la ragione principale per cui il settore sanitario difficilmente cambierà. Prescrivere più farmaci e raccomandare più interventi chirurgici significa maggiori profitti; far sì che la Food And Drug Administration approvi un numero sempre maggiore di farmaci, a prescindere dalla loro effettiva sicurezza, significa più soldi per l'industria farmaceutica. Per come è organizzato attualmente il sistema sanitario, difficilmente le case farmaceutiche e i medici generici rinunceranno a guadagnare un sacco di soldi, anche se l'effetto collaterale è rappresentato dalla morte di centinaia di migliaia di persone. Anche nei casi più drastici di farmaci che si rivelano addirittura mortali, tutte le controparti coinvolte hanno sempre un capro espiatorio: le case farmaceutiche possono incolpare la Food and Drug Administration per aver approvato il loro prodotto e i medici generici per averlo prescritto in quantità eccessive; i dottori scaricheranno la responsabilità sui pazienti stessi, accusandoli di aver chiesto la prescrizione del farmaco incriminato senza un‚adeguata valutazione dei rischi connessi.

    Ultimamente sta assumendo sempre più importanza anche la problematica "etica" di questa situazione. In termini pratici, con etica intendiamo l'insieme delle regole e delle linee guida morali che governano il modo di operare di persone o di determinate professioni. Alcuni principi etici sono radicati fin dalla nostra infanzia, altri invece vengono creati specificatamente. Ad esempio, in tutte le facoltà di medicina i neo-dottori prestano il Giuramento di Ippocrite in una forma moderna: alcune versioni sono identiche tra loro, e comunque nessuna include la possibilità di tralasciare la cura medica migliore in favore di quella che garantisce un maggior ritorno economico.

    La ricerca "Death by Medicine" cita un‚altra notizia data dall'ABC: i risultati delle sperimentazioni cliniche finanziate dalle case farmaceutiche mostrano un 90% dei casi in cui il farmaco in oggetto viene percepito come efficace; ricerche analoghe non finanziate dalle case farmaceutiche portano a un risultato di gran lunga inferiore, vicino al 50%. "Sembra che i soldi non possono comprarti l'amore, però possono comprarti qualsiasi risultato scientifico tu voglia" scrivono Null e il suo team di ricercatori.

    Bioterapeuta Contattologo Iridologo Ottico
    Ventura Renato
     
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