Il divorzio: con te sto male ma senza di te sto ancora peggio.

non esiste la colpa al 50%­

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  1. Centro Benessere Kundalini
     
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    Il divorzio: con te sto male ma senza di te sto ancora peggio.

    Nessun rapporto finisce di punto in bianco e nessun matrimonio soddisfacente finisce con un divorzio. Di solito, la decisione di separarsi è conseguente ad uno periodo prolungato di profonda insoddisfazione da una delle due parti oppure da entrambe le parti: non si riesce più a stare bene insieme, si hanno valori e obiettivi diversi e inconciliabili, non si fa che litigare oppure al contrario, nella coppia regna la distanza emotiva e la mancanza di comunicazione, il rapporto si trascina, magari per evitare dei traumi ai figli. Spesso la miglior scusante e quella della colpa al 50% , ed è una scusante utilizzata inconsciamente dalla persona che porta la coppia al divorzio, come se in questo modo si potesse pulire la propria coscienza.
    La fiducia del partner è incrinata, dirsi addio può essere tremendamente difficile.
    Persino quando il matrimonio è stato estremamente deludente e i due coniugi sono arrivati al punto di odiarsi se non peggio l’indifferenza, per alcuni la separazione viene vissuta come una liberazione, per altri anche se cercata risulta un trauma.
    La cosa peggiore e cercare di salvare da soli senza l’aiuto del partner l’unione matrimoniale dopo il tradimento. La maggioranza delle persone dopo il divorzio sperimenta un periodo di insicurezza personale e di estrema fragilità emotiva: a prescindere dalla durata del matrimonio, si esce dal divorzio in qualche modo "segnati" e cambiati.
    la fine di una storia d'amore importante ma anche di tutto quello che un matrimonio rappresenta a livello psicologico: è la fine di un progetto di vita in cui si era creduto e scommesso, dei sogni per il futuro, di una relazione che si sperava sarebbe durata per sempre credendo nella persona con cui condividevi tutto.
    Una separazione è in grado di scuotere in modo profondo l'identità e l'autostima, la fine di una relazione è un processo doloroso anche per chi prende la decisione di lasciare il partner, ma per chi viene lasciato lo è molto di più.
    Spesso il partner che decide di interrompere la relazione, pur essendo costretto a sopportare il peso della responsabilità e il dubbio di aver fatto la scelta giusta e con i sensi di colpa, è quello che se la cava meglio perché è il meno coinvolto emotivamente, poiché , per aver deciso di fare questo passo dimostra inconsciamente di provare meno amore verso il partner che lascia.
    Il partner lasciato vive, invece, una dolorosa esperienza di abbandono e di rifiuto che può intaccare in modo molto profondo l'autostima e la fiducia nell'amore e nel futuro, soffre molto più a lungo e molto più intensamente, ma se riesce a superare questa esperienza così devastante, esce dalla separazione con l’IO più forte e con una rinnovata consapevolezza delle proprie capacità e delle possibilità che la vita può offrire, pur non credendo più nei successivi rapporti sentimentali.
    Raramente la separazione avviene di comune accordo: Il partner mostra in modo inequivocabile il suo disamore, il coniuge più innamorato nega anche l'evidenza di solito, quando la relazione finisce c'è un partner che prende l'iniziativa della rottura, cogliendo l'altro completamente di sorpresa, psicologicamente rimane momentaneamente inerme, la ragione di tale cecità psicologica sta nel meccanismo della negazione, un meccanismo di difesa che ci permette di proteggerci dall'impatto di eventi traumatici , semplicemente negandoli, magari cercando di comprendere le cause e anche se non ci sono, crearsi colpe che non ha. Ogni essere umano ha una reazione differente all’abbandono da parte del partner, spesso si nota un coinvolgimento emotivo, si vive un temporaneo stato di choc, chi viene lasciato non ha alcuna reazione e non sperimenta nessuna emozione. Va avanti come se niente fosse e come se il divorzio lo lasciasse perfettamente indifferente. Contrariamente a quello che può sembrare, questa reazione tradisce un profondo turbamento emotivo e può essere il preludio ad un tracollo psicologico successivo. All’arrivo del crollo psicologico si passa nella fase depressiva, la persona che è stata lasciata si addossa tutta la responsabilità del fallimento del matrimonio e si macera nel rimorso e nel senso di colpa. In altre parole, continua a credere che se non avesse fatto certi errori, se avesse avuto un carattere diverso, sarebbe ancora felicemente sposato/a.

    Bioterapeuta Contattologo Iridologo Ottico
    Ventura Renato

    Edited by Centro Benessere Kundalini - 14/11/2010, 18:38
     
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0 replies since 14/11/2010, 13:16   340 views
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