L'INSONNIA

il sonno oltre ad essere un piacere dell'esistenza è anche un bisogno

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Centro Benessere Kundalini
     
    .

    User deleted


    L'INSONNIA

    il sonno oltre ad essere un piacere dell'esistenza è anche un bisogno esattamente quanto mangiare, respirare,bere.

    il sonno permette il recupero di energia sia psichica che fisica , aiuta la crescita nei giovani(durante il sonno viene secreto l'ormone STH) .
    fortifica i tessuti nelle persone anziane, permette l'eliminazione delle scorie metaboliche.
    il bisogno di dormire varia da un'età all'altra, sia come quantità che come qualità: il neonato mediamente dorme circa 16 ore, l'adulto dalle 7 alle 8 ore , l'anziano dalle 3 alle 5 ore.
    esiste anche una differente necessità da individuo ad individuo,poichè tanto è importante la quantità ma altrettanto essenziale la qualità .
    non tutti dormono bene, quanti dopo ore di sonno comunque si alzano stanchi....
    basta un nulla per deteriorare il sonno, e con il passare del'età tende a degradarsi.

    il sonno non è un periodo passivo della nostra esistenza, ma un evento attivo del sistema nervoso centrale .
    tramite l'utilizzo di un elettroencefalografico si è potuto suddividere il sonno in lento o ortodosso (non rem) , e sonno rapido o paradosso (rem).
    durante il sonno non rem il cervello è completamente calmo , e le onde cerebrali sono lente ed ampie. in fase rem è caratterizzato da ritmi più rapidi, corrisponde alla fase dei sogni ed è la parte più importante del sonno.
    le fasi del sonno non rem e rem si alternano circa ogni 90 minuti e si susseguono da quattro a sei volte durante la notte.
    normalmente ci si sveglia dalle dieci alle quindici volte e ci si riaddormenta senza ricordare di esserci svegliati ed è del tutto fisiologico.

    letteralmente l'insonnia significa totale mancanza di sonno, ma anche il sveglairsi durante la notte senza un valido motivo e sintomo di insonnia .

    si possono classificare almeno tre tipi di insonnia:
    1) insonnia iniziale o dell'addormentamento. (ritardo nell'addormentarsi e/o difficoltà)

    2) insonnia intermittente o lacunare. ( ci si sveglia durante il sonno )

    3) insonnia terminale o risveglio precoce. (risveglio spontaneo nelle prime ore del mattino senza più riuscire ad addormentarsi ).

    inoltre si distinguono insonnie primarie e secondarie.

    nella categoria primaria rientrano quelle determinate da una carenza nei centri diencefalo-mesencefalici del sonno o della eccitabilità della corteccia cerebrale.

    nella categoria secondaria rientrano quelle determinate da un anormale apporto sensitivo-sensoriale al talamo.

    un altro tipo di insonnia e quello caratterizzato dai soggetti che dormono durante il giorno e non riescono a prendere sonno durante la notte, questi rientrano nel quadro legato alle malattie nervose o come conseguenza di incidenti trombotici o di origine emorragie cerebrali.
    poi esiste il sonno parziale, cioè una dissociazione tra ilsonno psichico e ilsonno muscolare.

    il sonnabulo rientra in questa categoria, pur dormendo riesce a fare movimenti muscolare come il camminare o parlare nel sonno.

    coloro che soffrono di insonnia di qualsiasi tipologia subiscono danni alla salute, che con il tempo possono creare disturbi sul piano psichico , affettivo, fisico e intellettuale.

    sul piano psichico ed affettivo l'insonnia è responsabile di svariati disturbi nervosi come
    agitazione, instabilità, iperemotivo, ansioso, pauroso, suscettibile, cambiamento rapido di umore.
    sul piano fisico si distinguono disturbi neurovegetativi, come tachicardia, difficoltà digestive, patologie dermatologiche, epatici e circolatori, aggressività, astenia fisica e mentale.

    sul piano intellettuale, i primi disturbi che si riscontrano sono la perdita della memoria, cattiva associazione di idee, distrazione.

    l'insonnia è da considerarsi un sintomo di disagio generalizzato dal soggetto come una malattia vera e propria, come sintomo può precedere l'instaurarsi di patologie, sia somatiche che psichiche.
    anche una carenza di vitamina D oppure B6 favorisce la mancanza dello stimolo del sonno.

    poi esiste l'insonnia articolare, i soggetti colpiti risultano affette da un continuo movimento degli arti inferiori, con conseguenza di un cattivo riposo .questa sindrome spesso si riscontrano in soggetti che presentano anemie sideropeniche.
    L'insonnia colpisce circa il 20% della popolazione italiana e nel 15% dei casi si tratta di insonnia cronica, che dura cioè da più di tre anni. Le cause della patologia sono molte. Il 50% delle insonnie è legato ad ansia e depressione, il 15% a eventi positivi o negativi, il 10% dal non rispetto del ritmo veglia-sonno e un altro 5% dalla sindrome delle gambe senza riposo (incapacità di stare fermi quando ci si tende per dormire). L'insonnia ambientale è provocata da rumori, fonti ottiche, freddo o caldo; quella da altitudine colpisce chi non è abituato a quote elevate (3.000 m ca.); quella da adattamento è tipica di chi soffre d'insonnia a causa di una nuova situazione, per esempio la sistemazione in albergo; quella da costrizione, tipica dell'età pediatrica, è dovuta alla forzatura degli orari di riposo; quella associativa è legata all'assenza di un rituale (la lettura di un libro, una tisana ecc.); quella da allergia alimentare o da assunzione di sostanze (per esempio alcol, cipolla, aglio) può essere facilmente eliminata; quella da jet-lag scompare dopo due-cinque giorni. La causa più comune è comunque da ritenersi lo stress (sia per eventi negativi sia positivi) e comunque l'incapacità di affrontare le situazioni quotidiane in modo sufficientemente distaccato. Altre cause (come la diminuzione dell'ormone della crescita negli uomini) possono avere effetti molto soggettivi. Cause di insonnia occasionale possono essere l'assunzione di caffè e gli sforzi fisici o mentali nelle ore precedenti il sonno. Con una corretta igiene del sonno la latenza di addormentamento non dovrebbe superare i quindici minuti. In genere l'insonnia è curata con psicofarmaci leggeri (per periodi brevi, non superiori al mese, le benzodiazepine a emivita breve o le più recenti imidazopiridine che sembrano indurre un sonno più fisiologico; per impiego a lungo termine, fino a un anno, le pirazolopirimidine) o, per le forme più gravi, con ipnotici a eliminazione lenta, i cui effetti collaterali sono comunque fastidiosi. I farmaci contro l'insonnia generano dipendenza e prima di ricorrere a un sonnifero si dovrebbe esaminare attentamente la causa dell'insonnia e tentare di rimuoverla.

    Bioterapeuta Contattologo Iridologo Ottico
    Renato Ventura
     
    .
0 replies since 16/11/2010, 18:12   338 views
  Share  
.