Cerchiamo di capire come ci si intossica seguendo la linea alimentare della carne.

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  1. Centro Benessere Kundalini
     
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    Cerchiamo di capire come ci si intossica seguendo la linea alimentare della carne.

    Che cosa è un inquinante ambientale?

    contaminanti ambientali sono sostanze che, se accidentalmente o deliberatamente introdotti nell'ambiente, può avere il potenziale per danneggiare le persone, animali e piante.
    Questi componenti contaminanti (insetticidi,fertilizzanti, pesticidi rientrano nella catena alimentare per alimentazione dell’animale .

    Lista dei Contaminanti più presenti
    Metalli pesanti
    • Contaminanti organici sintetici ("pesticidi" Diossine, PCB)
    • Composti Organici Volatili (cloruri Benzene, Toluene e vinile)
    • Microbi (E-coli, coliformi fecali Cryptosporidium, Giardia lamblia
    )

    Additivi per mangimi

    Gli additivi per mangimi svolgono un ruolo determinante nell’agricoltura moderna e costituiscono uno dei temi principali del quadro normativo dell’UE. Si tratta di prodotti usati nell’alimentazione animale per migliorare le caratteristiche dei mangimi, ad esempio per renderli più saporiti o più digeribili. Spesso sono usati su vasta scala nella produzione agricola intensiva.

    additivi tecnologici: per esempio, conservanti, antiossidanti, emulsionanti, agenti stabilizzanti, regolatori di acidità, additivi per insilaggio;
    additivi organolettici: per esempio, aromatizzanti, coloranti;
    additivi nutrizionali: per esempio, vitamine, aminoacidi, oligoelementi;
    additivi zootecnici: per esempio, promotori della digestione, stabilizzatori della flora intestinale;coccidiostatici e istomonostatici.

    Micotossine T2 HT-2 Appartenenti al gruppo dei Tricoteceni e prodotte da diverse specie di Fusarium, possono contaminare diversi cereali quali mais, grano, orzo e avena. Pur nella limitatezza dei dati disponibili, sembra che, qualora presenti nei mangimi, rappresentino un rischio reale per il consumatore di alimenti di origine animale.

    I ricercatori dell’Università di Bari e dell’Università di Napoli Federico II hanno condotto uno studio che ha permesso di riscontrare un deposito di metalli in polmoni e fegato di bovini nati e allevati nell’area di Taranto. Secondo gli studiosi, gli animali presentavano lesioni a livello polmonare ed epatico dovute all’accumulo di metalli pesanti quali carbonio, alluminio, silice, ferro e titanio. Taranto è da tempo al centro delle polemiche sulla sicurezza ambientale dal momento che ospita un grosso polo industriale (il più grande centro siderurgico europeo, una grossa raffineria, un grande cementificio, altre industrie metalmeccaniche) proprio a ridosso del centro abitato. La ricerca sui bovini -pubblicata su “Folia Histochimica et Cytobiologica”- è iniziata qualche anno fa dall’osservazione casuale di lesioni sospette negli animali nel corso di un lavoro in alcuni mattatoi.
    Dopo il rigor mortis, inizia il processo di frollatura, che è una brevissima stagionatura volta a rendere la carne ancora più molle, e che prelude alla vera e propria putrefazione, ma senza permettere però che la putrefazione avvenga, quindi giostrare in modo opportuno tra mollezza e putrefazione, col prezioso aiuto del freddo, per poi arrivare sulla nostra tavola. Gilbert e Dominicé, ricercatori belgi, hanno provato mediante esperimenti che l’assunzione di carne provoca nel tubo intestinale un inquietante aumento di germi patogeni da 2000 unità a 70 mila per mmc). Si parla di bacillus enteridis, bacillus suipestifer, bacillus clostridium, bacillus streptococcus bovis, bacillo del tifo e del paratifo. A questi dobbiamo aggiungere le 2700(circa) di sostanze chimiche proibite e utilizzata a nostra insaputa, composti da farmaci, pesticidi, ormoni, antibiotici, che ritroveremo in quella fettina di carne che mangeremo. L’unica (ma poco corretta) cosa da fare per evitare di ingerire queste sostanze tossiche e la cottura, ma andremmo a distruggere il valore nutritivo e gastronomico, e si produrrebbero altre sostanze derivate dalla alta temperatura in cottura come L’acrilammide, esso si produce durante i normali processi di cottura dei cibi, è probabile che la popolazione sia stata esposta all’acrilammide tramite l’alimentazione per un periodo di tempo considerevole. Per contribuire a ridurne i livelli di assunzione si possono adottare accorgimenti come seguire una dieta equilibrata e varia, ed evitare cotture eccessive.
    Non è tanto differente la carne in scatola come la simmenthal e altri alimenti similari( in questa categoria rientrano anche i prodotti ittici, ma tutt’altro argomento.) dove, secondo il ISS(istituto sistema sanitario) un prodotto cotto e sterilizzato ad una temperatura dei 100° diventa commestibile( cosa al quanto discutibile).

    Per questo esiste dell’EFSA

    L’EFSA fornisce assistenza e consulenza scientifica ai gestori del rischio sulla base di valutazioni del rischio. La Commissione europea e gli Stati membri dell’UE prendono decisioni di tipo normativo, quali la definizione dei tenori massimi di metalli nei prodotti alimentari. La consulenza scientifica dell’EFSA contribuisce a fornire informazioni ai fini di queste decisioni.

    L’EFSA è stata incaricata dalla Commissione europea o dagli Stati membri di fornire valutazioni del rischio su uranio, cadmio, mercurio, piombo e arsenico nei prodotti alimentari. Questa attività è stata svolta dal gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare (gruppo CONTAM). Ma come si può dare credibilità quando (esempio dell’acqua con arsenico) vogliono aumentare il valore di tollerabilità di un componente al quanto tossico per farlo risultare non più tossico? Quindi comprenderete che anche questo ente diventa un ente di discussione.

    Rimanendo nell’argomento, nella catena alimentare della carne fanno parte anche i prodotti caseari, quindi latte, formaggi e derivati.

    Il bovino alimentato in quella maniera errata ed imbottito di farmaci, antibiotici, ormoni per aumentare la produzione del latte, in fase di mungitura tutti questi composti citotossici li riscontreremmo dell’alimento liquido.

    Quando si parla di latte in senso generico, ci si riferisce sempre al latte vaccino, che è quello che più facilmente si ritrova in commercio.
    L'acqua costituisce circa l'88% del latte e contiene sostanze come(caseina, lattoalbumina, lattoglobulina), In essa sono contenuti gli amminoacidi necessari per la nutrizione del bambino. Tra questi riscontriamo (per lo meno dovremmo ) lattosio, I grassi, colesterolo, I sali minerali che sono rappresentati da cloruri, fosfati e solfati di potassio, sodio, calcio, magnesio e le vitamine la vitamina A, in forte quantità, quindi la vitamina D, la vitamina E, la vitamina K e la vitamina F. Più ricco il contenuto di vitamine del complesso B (B1, B2, B6, B12, ecc.) e di vitamina C.
    Ma la maggior parte di questi componenti vengono distrutti chimicamente dalla presenza di composti chimici iniettati nel bovino come ormoni, antibiotici e non dimentichiamo di aggiungere conservanti e parabeni se parliamo di latte a lunga conservazione.
    Il problema di questo alimento e che lo troviamo anche in parecchi alimenti di consumo giornaliero come biscotti, toast, briosce, pasticcini e dolci affettati.
    Come ovviare ?
    Utilizzare (se proprio si deve) latte di provenienza conosciuta come piccoli agricoltori e che sia latte fresco, preparare in casa i prodotti dolciari.
     
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0 replies since 7/12/2010, 14:37   220 views
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