Ecco gli ‘angeli’ che lottano contro la malasanità

giornale Bari Sera

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    Ecco gli ‘angeli’ che lottano contro la malasanità
    13 ott 2010

    Un momento della presentazione della nuova associazione (foto Nicola Scagliola)
    BARI – C’è una legge, voluta dal ministro Brunetta, in cui si dice che un medico che ha sbagliato e ha causato la morte di un paziente o lo ha reso invalido deve essere rimosso subito dal suo incarico. Ma quante volte questa legge non viene rispettata neppure dopo i tre classici gradi di giudizio? E allora, partendo dal presupposto che una giustizia ci deve essere e che l’unione fa sempre la forza, nasce anche in Puglia l’associazione onlus ‘I nostri Angeli’ che raggruppa tutte le famiglie che hanno subìto un caso di malasanità.
    La presentazione del movimento è stata affidata alla referente regionale Silvana Scagliola, che purtroppo, in prima persona ha un caso in famiglia: “Mio figlio – spiega con un tono triste, un tono che si mischia alla rabbia di chi non ha ancora avuto un vero riscatto – era nella mia pancia sano ma una diagnosi sbagliata ha portato i medici a sottopormi, con 15 giorni d’anticipo sulla data prevista, a un cesario”. Il suo racconto ha un epilogo tragico: “Mio figlio è stato sottoposto a tre esami invasivi. L’ultimo lo ha portato a un arresto cardiaco ma nessuno, per 20 minuti, è intervenuto”. Ora, a distanza di 12 anni, e dopo 12 anni di battaglie legali, la signora Silvana cerca di aiutare, con la sua esperienza, chi ha subìto come lei un’ingiustizia: “Sono subito entrata in contatto con questa associazione per portare anche la mia esperienza ma soprattutto per aiutare gli altri”.
    E infatti, nel giro di un mese o poco più, il messaggio, dalla Calabria (sede logistica dell’associazione) è arrivato in tutta Italia raggruppando più di mille famiglie. “Con la nostra equipe di esperti, da avvocati a medici, passando per psicologi, offriamo assistenza gratuita e senza scopo di lucro”. Scagliola, con voce ferma ma che lascia trapelare tutta la sua emozione, è decisa: “Dobbiamo fare giustizia e far sì che le leggi vengano rispettate”. Così, la costola pugliese del movimento è pronta a battersi per due casi di malasanità che in questi ultimi tempi hanno riempito le cronache locali. Il primo è quello di Antonella Mansueto, la 22enne di Noci morta in seguito a una setticemia derivante da una semplice operazione per l’asportazione di una cisti. E poi c’è la triste storia del piccolo Marco Catalano, 17 mesi e una meningite non curata forse per negligenza del medico. “Tutto questo deve finire”.
    Antonella Fazio
     
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