Influenza da nuovo virus A/H1N1v

nuovo terrorismo mediatico ?

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  1. Centro Benessere Kundalini
     
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    COMMENTO:
    Ultimamente si sono verificati casi di infezioni da virus H1N1 , ultimo aggiornamento: 14 gennaio, ore 10:58
    Milano - (Adnkronos) - La vittima, un egiziano di 48 anni, era affetto da una grave forma di insufficienza renale: per i medici potrebbe essere stata proprio la nefropatia la prima causa del decesso. Muore 41enne in Veneto. Neomamma in rianimazione nel pavese. Una vittima di 51 anni anche in Puglia. Il ministro della Salute, Fazio: "Nessun allarme, ma chi è a rischio si vaccini". Il sottosegretario Martini:"La situazione è più che nella norma". GB, allarme H1N1: 24 morti tra cui nove bimbi e una donna incinta .


    come mai i vaccini non funzionano ( se sono stati iniettati) e ci sono casi come questi descritti su persone "sane" ( senza altre patologie) ?
    Semplice , il vaccino si è mutato "A/H1N1v " . ma questo i media non lo dicono, perchè non è conveniente ammettere che il "SUPERVACCINO" creato a suo tempo non è stato venduto come doveva avvenire.
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    Influenza da nuovo virus A/H1N1v - Notiziario - 13 gennaio 2011

    Efficacia vaccinale per l’influenza pandemica 2009-2010

    Per stimare l’efficacia del vaccino pandemico durante la stagione influenzale 2009-2010, è stato condotto uno studio multicentrico di tipo caso-controllo in 7 Paesi europei (Francia, Irlanda, Italia, Portogallo, Romania, Spagna, Ungheria), basato su una rete di Mmg e pediatri di libera scelta.

    In Italia, lo studio è stato coordinato dal reparto di Epidemiologia delle malattie infettive del Cnesps, in collaborazione con il dipartimento di Malattie infettive, parassitarie e immunomediate, con un gruppo di Mmg e pediatri di libera scelta di Campania, Toscana e Piemonte e con i laboratori regionali di riferimento.

    I medici e pediatri reclutati per lo studio nei 7 Paesi partecipanti effettuavano, attraverso un campionamento casuale, tamponi faringei ai soggetti con sindrome simil influenzale (influenza-like-illness, ILI) che arrivavano alla loro attenzione.

    L’efficacia vaccinale, stimata attraverso la multiple imputation analysis (Pive), spiegano gli autori Antonino Bella e Caterina Rizzo (Cnesps-Iss), è risultata del 71,9% in tutte le fasce di età, del 78,4% nei soggetti con meno di 65 anni e del 72,9% nei soggetti sani in assenza di malattie croniche.

    Nonostante la dimensione del campione possa essere stata influenzata da diversi fattori (tardiva disponibilità del vaccino pandemico, la bassa incidenza dell’influenza pandemica e la bassa copertura vaccinale), i risultati raggiunti hanno evidenziato come il vaccino pandemico monovalente abbia conferito una buona protezione nei confronti dell’influenza pandemica da virus A/H1N1v.

    La ripetizione dello studio durante l’attuale stagione influenzale (2010-2011) permetterà di valutare se gli stessi buoni risultati possono essere osservati anche con i vaccini stagionali trivalenti.

    Per i dettagli leggi l’articolo completo pubblicato su Plos Medicine “Estimates of Pandemic Influenza Vaccine Effectiveness in Europe, 2009–2010: Results of Influenza Monitoring Vaccine Effectiveness in Europe (I-MOVE) Multicentre Case-Control Study”. Leggi anche il Primo Piano dedicato allo studio sul sito dell’Iss.

    [Fonte: EpiCentro, pagina completa originale, (LINK). Estratto, adattato.]


    COMMENTO:
    “Il vaccino è un preparato derivante da una sospensione di batteri o virus (vivi, attenuati o uccisi) oppure di tossine da essi ricavate, che dovrebbe indurre nel vaccinato una produzione artificiale di anticorpi.Nonostante i notevoli progressi compiuti dalla ricerca sui "vaccini", esistono ancora molti difetti ai quali sembra difficile porre rimedio, legati a:

    1. molteplicità degli antigeni: se, come detto, è possibile
    vaccinare "contro gli antigeni", è altrettanto vero che risulta
    impossibile vaccinare contro "troppi" antigeni; ad esempio
    se teoricamente sarebbe possibile ottenere immunità
    contro tutti gli antigeni patogeni dello Streptococcus
    pyogenes, di fatto ciò risulta impossibile per l’estrema
    numerosità degli stessi.

    2. Variabilità degli antigeni: qualsiasi vaccino, per perfetto
    che sia, risulterà efficace solo per l’antigene per cui è stato
    ideato; qualora il bersaglio muti, come accade tipicamente
    per i virus influenzali) esso risulterà inefficace nei
    confronti delle "novità".

    3. Variabilità individuale dell’ospite: esistono diversità
    individuali a livello di cellule del sistema im-munitario: è
    noto il grande numero di HLA esistenti per la nostra
    specie; così, se un antigene è ben processato ed esposto
    su di un particolare MHC, in modo tale da indurre
    un’appropriata risposta T in un individuo, non è detto che
    lo sia anche per tutti gli altri, dotati di HLA diversi.

    4. Modo di somministrazione: la maggior parte dei vaccini
    è somministrata per via parenterale; oltre a svantaggi di
    tipo pratico, ciò ha un importante svantaggio immuno-
    logico: l’iniezione non è l’usuale porta d’entrata della
    maggior parte degli antigeni patogeni contro cui la
    vaccinazione è diretta.

    la vaccinazione prima dei due anni non è realmente necessaria in quanto questi sistemi non sono immuni giovani e maturi abbastanza per gestire la forza di un vaccino.Grazie alla ghiandola del timo è più attiva durante primi anni di vita, giocando un ruolo critico nello sviluppo del sistema immunitario del bambino prima della nascita e per un momento successivo.

    Bioterapeuta Contattologo Iridologo Ottico
    Ventura Renato
     
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