ADHD in Italia: emergenza reale o terrorismo psicologico?

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  1. Centro Benessere Kundalini
     
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    ADHD in Italia: emergenza reale o terrorismo psicologico?

    ADHD in Italia: emergenza reale o terrorismo psicologico?ROMA - E' guerra aperta fra Giù le mani dai bambini e la Società italiana di psicopatologia (Sopsi), che dal suo congresso annuale, in corso a Roma, lamenterebbe carenze nella diagnosi dell'ADHD in Italia. "Denunciare un 4% di prevalenza del fenomeno significa fare terrorismo psicologico sui genitori", replica oggi a Sopsi Luca Poma in un comunicato stampa battagliero.

    Il tutto prende le mosse da quanto avrebbe denunciato in questi giorni Sopsi al congresso "Psichiatria 2011: Vulnerabilità, esordi, intervento precoce", in corso a Roma fino al 19 febbraio, cioè una generale "carenza di diagnosi per l’iperattività infantile in Italia, con centinaia di migliaia di bambini non presi in carico e una conseguente potenziale emergenza in relazione ai disturbi antisociali gravi che questi minori maturerebbero con l’età se non adeguatamente trattati", secondo quanto riporta il comunicato di Giù le mani dai bambini, il cui portavoce Luca Poma non ci sta proprio.

    "E' una vera bufala - dice Poma - un modo eticamente discutibile di far pressione sui genitori, convincendoli che qualora i loro figli non vengano trattati finiranno a delinquere, crescendo come disadattati. La Sopsi dà i numeri, è proprio il caso di dirlo, parlando di 300.000 casi in Italia meritevoli di presa in carico, pari secondo loro al 4% della popolazione infantile: ma l’Istituto Superiore di Sanità certifica che la prevalenza italiana è al massimo dell’1%, in certe zone d’Italia anche meno".

    E rincara la dose, dicendo che "la posizione della Sopsi comunque non stupisce: basta indagare su chi finanzia abitualmente i loro convegni negli ultimi anni: sono le più importanti case farmaceutiche produttrici di psicofarmaci per bambini"...

    A Poma si aggiungono altre voci, fra cui quella di Emilia Costa, medico e professore emerito di psichiatria alla Sapienza di Roma, convinto che "le diagnosi di iperattività invocate a gran voce sono spesso inconsistenti e vaghe, sono più che altro una moda importata dagli USA” e di Alain Goussot, professore di pedagogia speciale all’Università di Bologna.

    “Basta con le soluzioni facili - dice Goussot - e con i distributori automatici di pillole della felicità, molecole potenzialmente pericolose: le affermazioni sensazionalistiche della Sopsi servono solo ad allarmare gli operatori scolastici e a fare della scuola l’anticamera dell’ASL”.
    http://brainfactor.it/index.php?option=com...thcare&Itemid=3
     
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