Cosmetica tossica

QUELLO CHE NON SI SA

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  1. Centro Benessere Kundalini
     
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    Cosmetica tossica

    I cosmetici contengono centinaia di sostanze tossiche. Tra queste, i Parabeni sono sospettati di essere cancerogeni.

    Il fenomeno della citotossicità e molto frequente tra coloro che lavorano nel campo dei cosmetici e quindi tra parrucchieri, estetisti e manicuristi. Il principale rischio occupazionale per i parrucchieri è la dermatite da contatto alle mani. L’attuale prevalenza è difficile da stimare, ma dovrebbe oscillare dal 20% al 40%.

    Frequenti e ripetute esposizioni all’acqua, ai detergenti, alle tinture ed ai decoloranti, ai prodotti basici ed acidi per le permanenti, agli attrezzi metallici ed alla forza frizionale, inducono lo sviluppo di dermatiti alle mani, un problema che frequentemente comporta l’invalidità del lavoratore. Spesso si incomincia con un segnale di dermatite irritativa da contatto (DIC) per poi successivamente svilupparsi in dermatite allergica da contatto (DAC). Negli Ultimi anni si è dimostrato anche che molte patologie del sistema nervoso centrale (SNC) e del sistema nervoso periferico (SNP) nel personale e clienti sono derivate da questi componenti citotossici. È stato stimato che circa il 31% dei casi di DAC nei parrucchieri sono causati dal gliceril tioglicolato. L’ammonio persolfato è un forte agente ossidante, usato come ingrediente nei prodotti per la decolorazione dei capelli. È sia un agente irritante che sensibilizzante e, anche se meno frequentemente, può causare orticaria immediata. Infatti è stato descritto un caso di un parrucchiere che manifestava una ipersensibilità sia immediata che ritardata all’ammonio persolfato, acquisita durante il lavoro. l’uso di metil metacrilati in preparazioni per unghie è vietato dalla Food and Drug Administration. l’etilacrilato, il butilacrilato ed altri acrilati, hanno riportato delle reazioni avverse. Recentemente è stato descritto il caso di un manicurista che ha sviluppato rinite occupazionale e DAC in seguito all’applicazione di unghie in acrilico scolpite.


    Tra le sostanze potenzialmente pericolose, voglio citare i parabeni, utilizzati come conservanti. Sono presenti come metyl-, ethyl-, butyl-, propyl- paraben e sono seriamente sospettati di essere cancerogeni.

    Lo sarebbero soprattutto quando vengono applicati sulla pelle. L'assorbimento cutaneo, infatti, trasformerebbe queste molecole in una forma attiva cancerogena.
    I parabeni fanno parte di un vasto gruppo di sostanze chimiche denominate xenoestrogeni o "disruttori ormonali", sostanze estranee all'organismo capaci di imitare gli estrogeni, che sono potenti stimolanti della crescita e della trasformazione maligna delle cellule mammarie.

    Come altri xenoestrogeni, i parabeni una volta nei tessuti umani possono rimanervi per decenni, agire indisturbati e provocare malattie a distanza di 20-30 anni. Alcuni studiosi sono
    convinti che l'enorme presenza di xenoestrogeni nell'ambiente e nella catena alimentare sia una delle cause del tumore alla mammella (aumentato negli ultimi decenni), delle cisti ovariche, dell'endometriosi, dell'infertilità delle coppie (1 coppia su 5 ha problemi di fertilità e nel 50% dei casi l'origine è maschile) e del cancro ai testicoli (aumentato del 3% negli ultimi anni). I pesticidi presenti nell'alimentazione sono anch'essi dei "disruttori ormonali".

    I sei principali parabeni che si possono trovare nelle formulazioni in commercio sono methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben, e benzylparaben.

    Si possono trovare negli shampoo, nelle creme idratanti, nei deodoranti anti-perspiranti,nei profumi, nei gel da barba, nei lubrificanti per la persona, nei farmaci topici (da applicare sulla cute), nelle creme solari, nei prodotti per l'igiene dei bambini e nel dentifricio. Alle volte vengono anche impiegati come additivi nei cibi.

    La loro efficacia come conservanti combinata al loro basso costo probabilmente spiega come mai siano così spesso usati.
    Tuttavia, l'utilizzo dei parabeni è diventato oggetto di controversia e alcuni sostengono la necessità di evitarne l'uso quotidano.
    i parabeni penetrano nella pelle e possono essere rintracciati nel sangue anche per qualche minuto dopo l'applicazione. Inoltre, l'uso cosmetico di queste sostanze comporta la penetrazione nei tessuti corporei senza il passaggio attraverso il processo digestivo, per cui queste sostanze permangono intatte all'interno del tessuto.

    La dicitura Naturale sulla confezione non significa privo di parabeni

    la parola “naturale” o “organico” che compare sulle etichette dei prodotti cosmetici spesso significa che è naturale o organico all'1%. Inoltre, supponendo che tali prodotti siano anche al 95% naturali o organici, scorrendo la lista degli ingredienti contenuti, ci si accorge che spesso i parabeni sono fra questi.
    Se andate in un supermercato, in profumeria, in farmacia o in erboristeria noterete che la maggior parte dei cosmetici e dei prodotti per l'igiene contengono parabeni. La cosa raccapricciante è che si trovano anche in molti prodotti cosiddetti "naturali" o spacciati per "ecologici". I parabeni sono nelle creme per il viso, negli struccanti, nei detergenti intimi, nei deodoranti, nei dentifrici e negli shampoo. Molti prodotti per bambini li contengono. Sono anche nelle creme solari e nei
    doposole. Un recente studio giapponese ha dimostrato che con l'esposizione alla luce UV del sole, i parabeni accelerano l'invecchiamento della pelle.
    E' incredibile, ma l'industria del cosmetico finanzia la ricerca contro il cancro alla mammella e nello stesso tempo fa soldi
    vendendo prodotti che contengono sostanze che il cancro probabilmente lo provocano.
    I parabeni sono legalmente autorizzati nell'Unione Europea e l'industria cosmetica giura sulla loro innocuità. Purtroppo,
    dagli allarmi dei ricercatori ai provvedimenti restrittivi spesso passano decenni. Gli interessi economici e politici sono sempre enormi.
    La storia recente è piena di sostanze chimiche (farmaci, pesticidi, insetticidi, additivi alimentari, ecc.) che sono state immesse sul mercato come innocue e poi dopo anni vietate perché risultate tossiche o cancerogene. E voi, avete voglia di aspettare ?

    Un allergene presente nei prodotti per i capelli è l’hennè, un colore vegetale, che deriva dalle foglie essiccate e dal fusto di Lawsonia inermis; il componente attivo è il lawsone (2-idrossi-1,4-naftochinone). È stato riportato che nei parrucchieri, l’hennè causa reazioni di ipersensibilità immediata
    FORMALDEIDE: la troviamo in tantissimi prodotti di uso comune e purtroppo viene largamente usata anche nella conservazione dei cosmetici. Prodotti come fondotinta, shampoo e smalti contengono formaldeide che oltre ad essere una sostanza conservante è un potente battericida. Nonostante sia stata accertata la sua cancerogenicità, la formaldeide continua ad essere contenuta in una vasta gamma di prodotti, anche se a concentrazioni molto basse.

    QUATERNIUM 15: fa sempre parte dei conservanti. E’ presente in molti cosmetici per il make-up degli occhi, nei fondotinta, negli shampoo ma anche nelle lozioni idratanti e nelle creme solari. E’ nocivo perché rilascia formaldeide, è tossico e dà luogo a fenomeni di sensibilizzazione.

    KATHON CG: è un altro conservante, un antimicrobico ad ampio spettro d’azione, incolore e inodore contenuto nei dermocosmetici, nei prodotti per l’igiene personale e nei prodotti per la casa. Dal punto di vista tossicologico, il Kathon CG, è stato classificato come irritante primario nonostante abbia un grandissimo utilizzo. E’ possibile trovarlo sulle etichette con dei sinonimi come GROTAN, EUXIL o ISOTIAZOLINA.

    Altre sostanze impiegate comunemente nei cosmetici che ognuno di noi ha in casa sono:

    MEA-DEA-TEA: non sono i nomi di tre simpatiche sorelle ma rispettivamente le sigle di monoethanolamine, diethanolamine, triethanolamine e sono presenti in molti composti cosmetici. Li possiamo trovare quasi sempre nei prodotti che fanno schiuma quindi shampoo, saponi e bagnoschiuma e danno luogo a nitrati e nitrosamine ovvero agenti cancerogeni.

    PARAFENILENDIAMINA(PFD): questa sostanza, dal nome difficile da pronunciare, la incontriamo spesso quando andiamo dal parrucchiere, infatti è il colorante più importante usato per le colorazioni permanenti dei capelli. Molto spesso dà luogo a fenomeni di sensibilizzazione tanto che questa sostanza è stata bandita da molti Paesi europei.

    FTALATI: una tra le sostanze più incriminate, di cui avevamo già ampiamente parlato, trova ampio utilizzo anche in campo cosmetico. Secondo un rapporto di Greenpeace, un grandissimo numero di profumi per uomo e donna delle migliori marche contiene due sostanze che possono avere effetti indesiderati sulla salute: gli ftalati appunto e i muschi sintetici.

    TENSIOATTIVI: sono sostanze dotate di proprietà schiumogene, detergenti e solubilizzanti. Sono ovviamente presenti in tutti i prodotti che detergono corpo e capelli e i più conosciuti sono senza dubbio il sodium laureth sulfate (SLES) e il sodium lauryl sulfate (SLS).

    TOLUENE
    : leggi toluene e pensi subito ai prodotti per le unghie e in effetti il toluene è il solvente che serve a stendere facilmente lo smalto. Purtroppo è stato collegato a disturbi del sistema nervoso e può inoltre causare danni ai reni. Per correre ai ripari alcune case cosmetiche hanno tolto dai componenti dei loro smalti la sostanza incriminata. Forse il nostro smalto si sgretolerà più velocemente, ma avremo la certezza di non avvelenarci.

    PROFUMO: tutti i cosmetici in genere hanno un odore gradevole. Siamo portati a pensare che la fragranza all’interno dei prodotti per l’igiene personale sia del tutto innocua, ma non è così. Il 95% delle sostanze chimiche impiegate nei profumi e nelle fragranze dei cosmetici sono composti sintetici derivati dal petrolio e dal momento che i profumi hanno un basso peso molecolare, riescono a penetrare più facilmente nella pelle e possono causare allergie o difficoltà respiratorie.

    IDROCHINONE: leggendo le etichette dei prodotti schiarenti per la pelle è facile imbattersi in questo composto, un fenolo che risulta essere nocivo, irritante e pericoloso per l’ambiente. Anche se ne è stato vietato l’uso come schiarente per la pelle, questa sostanza continua ad essere impiegata nelle tinture per capelli, anche se a concentrazioni basse.

    COAL TAR: spesso in dermatologia per curare la psoriasi vengono utilizzati i catrami terapeutici. Tra questi, il più efficace è il Coal Tar ovvero il catrame minerale che, per la sua attività riducente e antiseborroica, trova impiego in molte creme antri prurito e nei trattamenti per il cuoio capelluto ma può dar luogo a fenomeni di fotosensibilizzazione.

    ALLUMINIUM: lo troviamo all’interno di tantissimi prodotti, alimentari e non, e ovviamente non poteva mancare tra i componenti di molti cosmetici, in particolar modo deodoranti eantitraspiranti, che possono contenere fino al 20% di sali di alluminio sotto forma di cloridrati di alluminio e idrati di zirconio. L’uso prolungato di queste sostanze è collegato al rischio di insorgenza di cancro al seno poiché i sali di alluminio sono in grado di danneggiare in modo significativo il Dna delle cellule, stimolandone la degenerazione in cellule cancerose.

    Edited by Centro Benessere Kundalini - 9/12/2010, 12:58
     
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