Sclerosi multipla: un farmaco la blocca e la fa regredire

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  1. Centro Benessere Kundalini
     
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    April 6, 2011
    Sclerosi multipla: un farmaco la blocca e la fa regredire

    Al prossimo congresso dell’American Academy of Neurology (Honolulu, 9-16 aprile) saranno presentati i risultati dello studio Allegro con un nuovo farmaco: laquinimod. Questo studio, condotto su 1.106 pazienti con sclerosi multipla, ha evidenziato una riduzione significativa degli attacchi tipici della malattia e una riduzione del numero delle nuove lesioni cerebrali visualizzabili con la risonanza magnetica, espressione dell’attività della malattia. Il risultato più importante è l’effetto altamente significativo nel ridurre la disabilità neurologica. In sostanza, i pazienti trattati mostrano una riduzione della progressione dei problemi motori, di quelli legati alla vista, della perdita delle capacità cognitive, dell’equilibrio e del tatto, che si manifestano man mano che la malattia avanza. A questo forte impatto sulla disabilità ha corrisposto anche una significativa riduzione del danno cerebrale irreversibile nei pazienti trattati rispetto ai pazienti in placebo. Il coordinatore dello studio internazionale Allegro è proprio Comi.
    Altra sfida da combattere. «La sclerosi multipla – dice Comi - è una malattia infiammatoria cronica autoimmune che causa gravi disabilità. Per il trattamento di questa patologia invalidante si stanno prospettando alcune novità terapeutiche importanti. Una di queste è rappresentata da una molecola, laquinimod, che negli studi giunti in fase III sta mostrando importanti effetti sulla riduzione della progressione della disabilità derivante dalla malattia. Le prime conferme arrivano dallo studio clinico Allegro che ha coinvolto 1100 pazienti e 139 centri in 24 paesi nel mondo». Ma come funziona? «La sclerosi multipla si sviluppa a causa di un anomalo attacco da parte del nostro sistema immunitario. Normalmente deputato alla distruzione di virus, batteri o altri agenti patogeni. Nei pazienti con sclerosi multipla il sistema immunitario attacca e distrugge la mielina, che avvolge le fibre nervose e permette la trasmissione rapida degli impulsi nervosi. Il principio attivo di laquinimod contrasta la distruzione della mielina agendo su due fronti. Anzitutto modera l’infiammazione agendo a livello periferico, con un meccanismo comune a diversi farmaci utilizzati contro la sclerosi multipla. A questa azione antinfiammatoria, però, ne associa un’altra assolutamente nuova. Sembra favorire la riparazione dei danni alla mielina causati dall'infiammazione. Il farmaco, infatti, probabilmente è in grado di interagire con alcune cellule cerebrali, denominate astrociti, che costituiscono una sorta di intelaiatura del sistema nervoso. Utilizzando una metafora, si potrebbe dire che gli astrociti sono degli ‘scaffali’ che ‘sostengono’ i neuroni, con i quali interagiscono attivamente. Queste cellule, oltre a partecipare ai processi infiammatori che coinvolgono il sistema nervoso, ‘collaborano’ con le cellule che producono la mielina, ossia gli oligodendrociti, favorendone l’azione». Altra novità, si assume per bocca. Non è un’iniezione.
    Mario Pappagallo

    Commento personale
    Incoraggianti risultati del trattamento con Laquinimod nella sclerosi multipla recidivante-remittente

    Uno studio di fase 2b ha mostrato, che un nuovo farmaco sperimentale Laquinimod al dosaggio di 0.6 mg/die è in grado di ridurre in modo significativo l’attività di malattia alla risonanza magnetica per immagini ( MRI ), nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.

    Laquinimod si assume per os; tutti i farmaci attualmente in commercio per il trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente sono per via iniettiva.

    Laquinimod è un derivato di Roquinimex ( Linomide ), un farmaco che non è stato mai approvato a causa dei gravi effetti indesiderati ( infarto miocardico, pericardite, sierosite ).

    Nello studio di fase 2b, coordinato da Giancarlo Comi dell’Ospedale San Raffaele di Milano, sono stati confrontati due dosaggi di Laquinimod, 0.3 mg/die e 0.6 mg/die, ed il placebo, in 306 pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente.
    Questi pazienti dovevano aver avuto una o più recidive nell’anno precedente all’arruolamento ed almeno una lesione captante il gadolinio all’MRI.

    E’ stato osservato che il dosaggio di Laquinimod di 0.6 mg/die ha prodotto una riduzione, statisticamente significativa, del 40.4% nel numero di lesioni captanti il gadolinio in almeno 4 scansioni, rispetto al placebo.
    Non è invece risultata statisticamente significativa la differenza tra Laquinimod 0.3 mg ed il placebo.

    Entrambi i dosaggi di Laquinimod sono risultati ben tollerati; sono stati riscontrati solo transitori aumenti dei livelli degli enzimi epatici.

    Nel corso dello studio si sono presentati due gravi eventi avversi, attribuiti a Laquinimod.
    Un paziente ha manifestato la sindrome di Budd-Chiari, una rara malattia vascolare del fegato, dopo esposizione per 1 mese al farmaco; il paziente era eterozigote per la mutazione del fattore V di Leiden, ed è stato sottoposto a trattamento anticoagulante.
    L’altro paziente ha presentato un aumento dei livelli degli enzimi epatici dopo 1 mese di esposizione a Laquinimod, che hanno raggiunto il picco a 3 mesi, senza manifestazione di segni clinici di danno epatico.

    In un editoriale, Ricercatori della Mayo Clinic di Rochester negli Stati Uniti, hanno dichiarato che sono necessari studi head-to-head per valutare il reale beneficio di Laquinimod, rispetto ai farmaci esistenti per la sclerosi multipla recidivante-remittente ( Glatiramer, Interferone beta1a, Natalizumab ).


     
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