Escherichia coli: non è questione di etichetta, ma di igiene!

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    Escherichia coli: non è questione di etichetta, ma di igiene!
    di Elisa D'Alessio | 03 giugno 2011
    GEAPRESS – Il nuovo allarme, l’ Escherichia coli, rischia di gonfiarsi alla stregua dell’influenza aviaria e dell’H1N1, che in passato hanno prodotto lauti guadagni ai produttori di vaccini/farmaci e nessun avanzamento in campo di ricerca (vera) medica.

    Secondo l’OMS ci troviamo di fronte ad una nuova variante del batterio, mai riscontrato prima, tossico ed altamente resistente agli antibiotici, come del resto tutti i ceppi finora identificati.

    Il Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc) ci fa sapere ufficialmente che il ceppo è stato identificato, si chiama Stec 0104:HA. Il DNA del batterio è stato sequenziato nell’Istituto di genetica di Pechino, in collaborazione con i ricercatori dell’ University Medical Center Hamburg-Eppendorf di Amburgo, ed è simile ad un ceppo isolato in passato in Africa centrale, almeno per il 93%.

    Ma pur sempre di batteri, di Echerichia coli si tratta. Basta consultare un banale prontuario medico per venire a sapere che l’Echerichia coli non è altro che un batterio gramnegativo, che vive nella parte inferiore dell’intestino di mammiferi (uomo compreso) ed uccelli. La presenza dell’Echerichia coli nelle acque è, semplicemente, un indice della fecalizzazione del territorio.
    In una parola: fogna.

    Ogni uomo espelle con le feci, ogni giorno, minimo 100miliardi di cellule, arrivando anche ai 10 trilioni.
    Per le acque destinate al consumo umano, comprese quelle delle piscine e le balneari, l’assenza di Echerichia coli è una prescrizione, non un optional; stesso vale per le acque destinate alle irrigazioni degli ortaggi.
    In ogni caso è buona, e semplice, norma lavare frutta e verdura da consumare cruda e cotta, anche se è difficile difenderci da chi irriga i campi con acqua di fogna. Il colera degli anni ’70 docet!

    Ma non solo le verdure possono essere contaminate dal batterio, carni e formaggi ed altri alimenti, contaminati da feci, possono essere un veicolo per l’ Echerichia coli.

    Il batterio, che abitualmente vive nell’intestino, una volta introdotto nel nostro organismo col cibo, può dare origine a malattie intestinali, come la colite emorragica, ed extraintestinali, provocando anche meningite e polmonite. Le complicazioni gravi della malattia sono stimate attorno al 6%, mentre la mortalità è del 2-3 per mille.

    L’infezione da Echerichia coli è trasmessa per via oro-fecale, alcuni anni fa uno studio epidemiologico aveva evidenziato che la maggior parte delle coliti emorragiche e delle sindrome emolitico-uremica erano dovute al consumo di hamgurger contaminati.

    L’hamburger, tra gli alimenti ‘violenti’ è quello più a rischio, perché il batterio riesce a penetrare in profondità nelle carni contaminate, grazie alla macinazione; la cottura veloce ed a bassa temperatura completa il quadro. Ovviamente la contaminazione avviene durante la macellazione e la preparazione delle carni. (GEAPRESS – Riproduzione vietata senza citare la fonte).

    http://www.geapress.org/ambiente/escherich...di-igiene/16089
     
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