Escherichia coli, il Laboratorio Europeo dell’ISS contribuisce a identificare le caratteristiche

del ceppo responsabile del focolaio epidemico in Germania

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    Fonte: Istituto Superiore di Sanità, pagina originale completa: (LINK). Adattato.]

    Mirella Taranto Istituto Superiore di Sanità
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    Escherichia coli, il Laboratorio Europeo dell’ISS contribuisce a identificare le caratteristiche del ceppo responsabile del focolaio epidemico in Germania

    ISS 03/06/2011

    L’Istituto Superiore di Sanità, sede del Laboratorio Europeo di Riferimento per l’Escherichia coli in campo veterinario, concordemente con il Ministero della Salute e su richiesta della Direzione Generale di Sanità Pubblica della Commissione Europea (DG Sanco), è pienamente coinvolto nelle indagini sull’epidemia.

    In particolare, è stato rapidamente messo a punto un metodo specifico per la ricerca del ceppo epidemico VTEC O104:H4 negli alimenti, metodo distribuito ai Laboratori Nazionali di Riferimento degli Stati Membri e, a livello nazionale, agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, che in Italia svolgono la maggior parte dei controlli ufficiali sugli alimenti.

    Le analisi condotte in ISS sui campioni di cetrioli dei lotti incriminati, su richiesta della DG SANCO, hanno chiarito inoltre, definitivamente, che non erano contaminati dal ceppo epidemico VTEC O104:H4 e quindi non erano fonte d’infezione.

    Il laboratorio dell’ISS, insieme al Laboratorio di Riferimento Europeo per il settore medico a Copenaghen, ha anche analizzato i caratteri di patogenicità del batterio responsabile del focolaio epidemico in Germania, stabilendo che si tratta di una variante rispetto a quelli classici associati alla SEU (Sindrome Emolitico Uremica) soprattutto nei bambini.

    Le analisi condotte consentono di definire meglio la natura di questo ceppo che non può essere considerato un "mutante", ossia un batterio con un gene modificato, ma piuttosto un ceppo originato dall’acquisizione di nuovi geni per meccanismi di ricombinazione naturale frequenti tra i batteri.

    Le analisi effettuate mostrano che il ceppo epidemico possiede un sistema di adesione alla mucosa intestinale diverso da quello dei classici ceppi VTEC associati alla SEU e simile invece a quello caratteristico di un altro gruppo di E.coli capace di provocare gastroenterite: gli E.coli entero-aggregativi.

    Questa combinazione non usuale di caratteri di virulenza (produzione di Verocitotossina e adesione entero-aggregativa), potrebbe essere la spiegazione della particolare aggressività di questo ceppo e della sua capacità di provocare la SEU negli adulti, una sindrome che, con gli altri VTEC, si manifesta solitamente nei bambini di età inferiore a 5 anni. In passato, l’unica segnalazione di un ceppo simile, ma di diverso sierotipo, è stata effettuata proprio dai laboratori dell’ISS e si riferiva a una piccola epidemia di SEU in Francia.


    Regole da seguire per una corretta igiene alimentare:

    • Non è giustificato l’allarmismo verso il consumo di ortaggi, soprattutto quelli prodotti in Italia, visto anche che le indagini di laboratorio non hanno supportato l’ipotesi dei vegetali contaminati quale fonte di infezione.

    • Le consuete norme igieniche per la sicurezza alimentare sono sufficienti a evitare infezioni: lavarsi frequentemente le mani dopo aver maneggiato alimenti, lavare a fondo le verdure, evitare il consumo di carne cruda, lavare bene coltelli, taglieri e altri utensili usati per la preparazione dei cibi, evitare di utilizzare senza lavare lo stesso tagliere e/o utensile per più alimenti e lavare bene le mani prima di manipolare i cibi e dopo aver usato la toilette.

    • Le persone che hanno recentemente soggiornato in Germania devono prestare attenzione alla comparsa di sintomi gastroenterici e nel caso di diarrea emorragica di rivolgersi al proprio medico.


    Antibiotici ed E.Coli

    • E’ inutile, ingiustificata e spesso dannosa, l’assunzione di antibiotici per via preventiva. Il ceppo in questione, inoltre, si è dimostrato resistente a diversi di questi farmaci. In particolare la terapia antibiotica è sconsigliata o addirittura controindicata poiché potrebbe favorire il rilascio della tossina con peggioramento delle manifestazioni cliniche.

    • Il fatto che il ceppo epidemico sia resistente a molti antibiotici non costituisce un fattore di rischio: per questa particolare infezione, infatti, la terapia antibiotica non è consigliata e, anzi, può risultare controproducente, causando un aumento del rilascio della tossina nel lume intestinale da parte dei batteri uccisi dall'antibiotico, con conseguente aumento della concentrazione di tossina nel sangue e aumento del danno renale.
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    G_MICHIELI (aka IRONOREHOPPER)
     
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