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Roma, 17 giu. (TMNews) - Dietro all'E.coli e ad altri batteri super-resistenti che minacciano la salute dell'uomo potrebbe esserci l'uso sempre più massiccio di antibiotici in agricoltura e negli allevamenti, almeno in Gran Bretagna, secondo quanto scrive l'Independent.
L'uso di antibiotici moderni nelle aziende agricole britanniche è aumentato in modo drammatico nell'ultimo decennio - denuncia il quotidiano - portando allo sviluppo di organismi sempre più resistenti e contemporaneamente indebolendo i poteri della medicina nel curare queste malattie.
L'uso di tre classi di antibiotici definite "estremamente importanti in medicina" dall'Organizzazione mondiale della salute (Oms) - e cioè cefalosporina, fluorochinolone e macrolide - è aumentato di otto volte nella popolazione animale negli ultimi dieci anni. Nello stesso periodo - scrive l'Independent - il numero degli animali da macello è crollato, del 27% nel caso dei maiali, il 10% per il bestiame e l'11 per cento per il pollame. Secondo gli esperti, gli allevamenti troppo intensi, con migliaia di animali ammassati in condizioni penose, si traducono in infezioni e la necessità di ricorrere agli antibiotici si fa più urgente.
Il mese scorso gli scienziati britannici hanno individuato una nuova forma di Mrsa (staphylococcus aureus meticillino) nel latte, la prima volta che il batterio responsabile di infezioni molto gravi è stato trovato nel bestiame nel Regno Unito.
Anche lo scoppio dell'epidemia del raro ceppo di E.coli in Germania, che ha provocato 39 morti e 3.300 contagi, è stato ricondotto all'abuso di antibiotici negli allevamenti. Questi sviluppi mettono in evidenza la "minaccia globale" - scrive il quotidiano - della diffusione di super-batteri sempre più invincibili. Sono circa 25mila le persone che ogni anno muoiono in Europa a causa di infezioni batteriche resistenti agli antibiotici, secondo l'Oms..