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Centro Benessere Kundalini.
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2011/04/13/news/belluno-protesi-all-anca-difettose-arrivano-le-querele-3925810
Belluno: protesi all'anca difettose, arrivano le querele
In procura le prime denunce contro l'Usl 1 ed il colosso americano
«Johnson&Johnson». Una paziente chiede i danni per il suo calvario
a.. sanità, salute, protesi, querele, cause, danni, operazioni a..
bellunoa.. + a.. -di Marco Filippi
BELLUNO. Il caso delle protesi difettose della De Puy approda in
procura. Una delle 48 pazienti bellunesi, che nel 2005 subì un intervento al
"San Martino", con l'applicazione all'anca destra di una protesi della De
Puy International, ha sporto querela per lesioni colpose gravi.
Le accuse in querela, depostata dal legale della paziente, l'avvocato
Alice Burigo, sono rivolte alla De Puy, che fa parte del colosso americano
«Johnson & Johnson», all'Usl 1 di Belluno e al Codivilla Putti di Cortina.
La paziente ha subìto, nell'arco di 4 anni, due interventi chirurgici: il
primo al "San Martino" per l'intervento di applicazione della protesi nel
2005, il secondo al "Codivilla" nel 2009 per l'intervento di "revisione"
della protesi.
La donna nella querela denuncia la sua via crucis sanitaria per
allieviare i danni, causati dall'applicazione della protesi, rivelatasi poi
difettosa: dolori persistenti nella zona dell'intervento, difficoltà di
deambulazione normale, menopausa indotta e stato ansioso da ricondurre al
continuo persistere di patologie successive all'intervento del 2005. Tutte
patologie per le quali, appunto, nel 2009, la paziente bellunese è stata
sottoposta alla "revisione" della protesi con un intervento all'ospedale di
Cortina. Intervento che non ha dato i suoi frutti. La donna, che è titolare
di una ditta che dà lavoro ad una decina di dipendenti, soffre di uno stato
ansioso profondo, soprattutto dopo aver scoperto la difettosità della
protesi.
Com'è noto sono 48 le persone contattate, nel marzo scorso, dall'Usl 1
per i problemi causati dalle protesi difettose all'anca: di queste, 42 sono
i pazienti operati nell'ospedale di Belluno nel periodo 2004-2009, 6 quelli
che hanno subito l'intervento chirurgico ad Agordo tra il 2008-2009.
Il caso è emerso a marzo, quando la stessa De Puy ha inviato a tutte
le Usl italiane una comunicazione generica, con la quale si avvisava che
erano in corso dei controlli sulle protesi. Il 24 agosto è stata la stessa
Johnson&Johnson a inviare una lettera a tutti coloro che avevano acquistato
le protesi, ordinando di bloccare gli impianti e il magazzino.
La successiva comunicazione è arrivata il 12 novembre: con questa
terza lettera si invitavano le aziende sanitarie a richiamare i pazienti
interessati; la stessa multinazionale si rendeva disponibile a pagare le
spese dell'operazione.
Il problema nasce dall'usura superiore alle aspettative delle due
componenti in titanio della protesi (modelli XL Acetabular System e Hip
Resurfacing System) che viene impiantata per lo più in pazienti giovani.
Proprio per questa usura, la protesi rilasciava delle sostanze nocive (ioni
di metallo) che creano infiammazioni.
Cordialmente
Rosario Muto.