SINDROME IPERATTIVITA': PIU' STIMOLANTI NEI RAGAZZI

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  1. Centro Benessere Kundalini
     
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    SINDROME IPERATTIVITA': PIU' STIMOLANTI NEI RAGAZZI

    Washington - L'uso di stimolanti che trattino l'ADHD (Sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattivita') e' cresciuto lentamente ma progressivamene negli ultimi anni. L'indagine condotta dai National Institutes of Health e dall'Agency for Healthcare Research and Quality americani ha riguardato il periodo 1996-2008 e ragazzi fino ai 19 anni. Come si legge sulla rivista American Journal of Psychiatry, durante gli anni Novanta l'uso di farmaci stimolanti per curare questo disordine che compare durante l'infanzia si e' incrementato, passando da un tasso dello 0,6 per cento nel 1987 al 2,7 per cento nel 1997 e al 2,9 per cento nel 2002 e il trend, secondo recenti report, e' in crescita. L'ADHD e' uno dei piu' comuni disturbi dell'infanzia, e puo' proseguire anche durante l'adolescenza persistendo nell'eta' adulta. I sintomi includono difficolta' a focalizzare l'attenzione e a controllare il comportamento e iperattivita'. Di solito, la condizione vien e trattata con stimolanti come metilfenidato (come il Ritalin), anfetamine (come l'Adderall) e altri tipi di medicine. Anche le terapie comportamentali possono essere efficaci. Secondo studi dell'Health Resources and Services Administration's National Survey of Children's Health, la percentuale di giovani fra i 4 e i 17 anni a cui e' stata fatta una diagnosi di ADHD e' cresciuta dal 7,8 per cento del 2003 al 9,5 per cento del 2007. "Circa il 60 per cento dei bambini con ADHD e' curato con farmaci, anche se si tratta di solo uno dei metodi con cui contrastare il disturbo", ha spiegato Benedetto Vitiello, fra gli autori della ricerca. Nel nuovo studio si legge che le prescrizioni farmacologiche riguardano soprattutto i bambini fra i 6 e i 12 anni (il 5,1 per cento nel 2008), ma gli aumenti piu' veloci riguardano i 13-18enni, che sono passati dal 2,3 per cento del 1996 al 4,9 per cento del 2008 .
    COMMENTO : In Italia non siamo ancora a questo punto ma molte scuole hanno già ricevuto i test e il Ministero della Salute ha decretato che il RITALIN può essere prescritto, ma solo in alcuni centri specializzati. Il guaio è che di questi "centri specializzati" ne sono già stati aperti molti.
    Cosa possiamo fare?
    - rifiutarci di sottoporre i nostri figli a test psicologici;
    - stare attenti a presunti test dai titoli fumosi quali "indagini cognitive";
    - diffondere queste informazioni e cercarne altre sull'argomento;
    - rifiutare l'introduzione nelle scuole di test di massa;
    - cercare le vere cause delle difficoltà di un bambino ed affidarsi ad un vero espero che lo aiuti a superarle nel modo corretto.
     
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