AGRICOLTURA OGM nel mondo, crescita dell'8%­

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    Pubblicato il rapporto Isaaa: Stati Uniti ancora in testa, crescita modesta in Cina, Spagna al 17° posto
    di Nicoletta De Cillis

    08 febbraio 2012 - Le superfici destinate alla coltivazione di piante transgeniche nel mondo nel 2011 sono state circa 160 milioni di ettari. Secondo i dati pubblicati dall’ISAAA (International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications) nel suo rapporto annuale sullo stato delle coltivazioni di OGM nel mondo, si è avuto un aumento dell’8.1% rispetto al 2010, che ha coinvolto 16.7 milioni di agricoltori, il 90% dei quali nei paesi in via di sviluppo.

    Al primo posto nella graduatoria dei maggiori produttori figurano ancora gli Stati Uniti, dove gli ettari coltivati sono 69 milioni, il 43% delle coltivazioni globali, con un incremento del 3.3% rispetto al 2010. La produzione è costituita per lo più da mais (3 milioni di ettari) e da cotone (1 milione), mentre la soia è scesa a 1 milione.

    Il Brasile conserva il secondo posto, con 30.3 milioni di ettari costituiti per la maggior parte da soia tollerante l’erbicida Roundup della Monsanto e da mais: un significativo aumento del 20% che, secondo gli autori del rapporto, sarebbe stato favorito dalla domanda cinese e da un sistema di approvazione meno burocratico (ben 8 eventi solo nel 2010). In Argentina gli ettari sono invece 23.7 (soia, mais e cotone), mentre l’India rimane il quarto grande produttore (10.6 milioni di ettari, coltivati con cotone Bt reso resistente agli insetti).

    La Cina è cresciuta solo di poco e conserva una sesta posizione (3,9 milioni di ettari) con colture diversificate comprendenti cotone, papaia, pioppo, pomodoro e peperone. Il governo ha recentemente annunciato che non vi sarà per il 2012 il temuto via libera alla coltivazione del riso OGM.

    Secondo l’autore del rapporto, Clive James, nel 2011 i paesi in via di sviluppo sono cresciuti di quasi il 50%. L’Africa è presentata come il continente delle grandi aspettative per l’industria biotech, considerati i problemi di sicurezza alimentare, la popolazione crescente e l’inasprimento dei prezzi del cibo. Tuttavia c’è da registrare che l’estensione delle colture ingegnerizzate rimane modesta, con solo tre stati coinvolti: il Sud Africa, cresciuto di pochissimo rispetto allo scorso anno (2.3 milioni di ettari a mais, soia e cotone), il Burkina Faso (0.3 a cotone) e l’Egitto (0.05, mais). Percentuali esigue se confrontate con l'area agricola complessiva coltivabile nei rispettivi paesi

    In Europa, dopo la drastica diminuzione delle superfici coltivate a transgenico evidenziatasi nel 2009, si sono coltivati 114, 490 ettari di mais Bt, con un aumento del 26%. La Spagna figura al 17° posto della graduatoria dei paesi produttori ma al primo in Europa con 0.1 milioni di ettari di mais, seguita da Portogallo,Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Romania, Svezia e Germania. Va considerato che in alcuni stati vige ancora la moratoria del mais, e che la Basf ha annunciato di voler delocalizzare il proprio centro di ricerca e sospendere la commercializzazione della patata “Amflora”
    La soia continua ad essere la varietà biotech più coltivata nel mondo (47% dell’area biotech globale su 75,4 milioni di ettari), seguita da mais (32% su 51 milioni ), cotone (15% su 24.7 milioni) e colza ( 5% su 8.2 milioni). Il tratto dominante è quello della tolleranza agli erbicidi (59%), applicato a soia, mais colza, cotone e barbabietola.

    Per saperne di più:
    Global status of commercialized biotech/GM crops: 2011
     
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