DIZIONARIO MEDICO

TERMINOLOGIA SCIENTIFICA (A-G)

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  1. Centro Benessere Kundalini
     
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    Vocabolario medico
    Ultimo aggiornamento sabato 05 gennaio 2008



    aborto: v. Interruzione di gravidanza.



    acari: gli acari sono piccoli artropodi (da mezzo a un quarto di mm.) Appartenenti a diverse specie. Quelli della polvere correlati all’asma e/o a reazioni allergiche, sono chiamati acari della polvere, in cui hanno il loro habitat. Si nutrono di scaglie di pelle umana, funghi e muffe, residui dei loro frammenti, granuli di polline, batteri e residui organici. La mancata esposizione al sole degli arredi, favorisce la loro proliferazione. Quasi assenti in alta montagna, abbondano nei climi caldo-umidi. Esistono prodotti e tessuti antiacaro.



    acetonemia: presenza di corpi chetonici nel sangue per errori metabolici e/o alimentari; i sintomi clinici quali l’alito con odore di acetone, vomito, febbre e sete, permettono una rapida diagnosi che, con dieta particolare e farmaci specifici, può alleviare i disturbi in breve tempo, soprattutto nell’età pediatrica.



    acidita’ di stomaco: o pirosi gastrica o bruciore di stomaco. Consiste in un diffuso fastidio (bruciore) allo stomaco, che spesso si propaga in alto all’esofago, alla faringe e alla gola, accompagnato da salivazione abbondante (scialorrea) e reflusso acido, liquido. Può comparire saltuariamente per ingestione di alimenti o farmaci irritanti. Se il disturbo è quotidiano, si deve procedere ad accertamenti approfonditi, nell’attesa dei quali, i farmaci ad azione antiacida, alleviano il fastidio.



    acne: e’ un disturbo cutaneo dei più diffusi; colpisce soprattutto i giovani. E’ una dermatosi che regredisce dopo qualche anno se curata opportunamente, l’assenza di cure può lasciare profonde cicatrici. Può provocare disturbi a livello psicologico poiché colpisce in particolar modo il viso. Non è rara la sua localizzazione anche sulle spalle e sul torace.
    Esistono fattori predisponenti: genetici, quali la pelle grassa (eccesso di sebo), ormonali, dietetici, intestinali e lo stress. Il disagio sociale che procura negli adolescenti consiglia una precoce terapia presso strutture specialistiche.



    acromegalia: malattia, a decorso lento e con insorgenza subdola, causata dall’iperproduzione dell’ormone della crescita, indotta da un adenoma dell’ipofisi anteriore. Può colpire soggetti giovani e adulti, provocando allargamento e allungamento delle ossa, soprattutto evidenti al volto, alle mani e ai piedi. Si associano alterazioni del metabolismo e dell’apparato cardiocircolatorio. La terapia, dopo diagnosi certa, si avvale di farmaci e della chirurgia.



    acting-out: letteralmente: "passaggio all'atto". Termine usato in psichiatria e in psicologia: indica le azioni, spesso impulsive, che irrompono nel sistema del comportamento abituale del soggetto.



    acufene: rumore fastidioso (fischio, soffio, ronzio), percepito e localizzato da uno o da entrambe le orecchie, in assenza di stimoli sonori esterni. Le cause sono molteplici: ipertensione, intossicazioni, traumi, malattie dell’apparato circolatorio, endocrino, del sistema nervoso o dell’apparato statoacustico (equilibrio ed udito). Terapia appropriata alla causa.



    anestesia: dal greco: mancata percezione; consiste nella perdita di coscienza, reversibile dopo un determinato tempo, provocata da farmaci anestetici o narcotici (detta anche narcosi). Può essere generale, per via endovenosa o per inalazione; locale, con inoculazione di anestetico su una piccola superficie, per raffreddamento (molto usata dal dentista e dagli sportivi), e spinale (epidurale).



    aneurisma: dilatazione delle tonache che costituiscono la parete delle arterie: congenito od acquisito, l’aneurisma rappresenta una patologia severa, cui si deve in breve tempo porre rimedio senza aspettare l’eventuale rottura (emorragia) e quindi una condizione di emergenza. L’arteriosclerosi ed il fumo di sigaretta sono tra le cause più frequenti degli a. Acquisiti. La frequente localizzazione cerebrale o aortica pone il rimedio di questa patologia, dopo accertamento angiografico, di prevalente competenza chirurgica. Altre localizzazioni possono rimanere clinicamente sotto controllo ecografico.



    angina pectoris: dolore causato da insufficiente ossigenazione temporanea del cuore, dovuto ad un’ostruzione (di varia natura) delle coronarie, che provoca una sindrome ischemica. I sintomi sono caratterizzati da sensazione di oppressione, da dolore lancinante retrosternale con irradiazione al braccio sinistro, alle spalle ed allo stomaco. Indagini specifiche quali l’elettrocardiografia dinamica (holter) e l’elettrocardiogramma (ecg) permettono di formulare una diagnosi che escluda altre cause. All’immediato intervento farmacologico con vasodilatatori (trinitrina), devono seguire accurate indagini specialistiche.



    angiografia: radiografia dei vasi dopo iniezione di un mezzo di contrasto per mettere in evidenza la loro integrità o eventuali alterazioni della vascolarizzazione di un organo o di un distretto corporeo.



    angiomi: sono anomalie vascolari benigne molto frequenti, spesso superficiali, costituiti da un’agglomerato di capillari.
    Possono colpire i neonati e regredire spontaneamente nel tempo. L’evoluzione dell’a. Richiede un’attenta sorveglianza clinica per valutare un’eventuale danno estetico o la possibile regressione. Nell’adulto queste malformazioni vascolari vengono trattate chirurgicamente o con il laser.



    angioplastica: e’ un intervento che permette la dilatazione di arterie (es. Coronarie) ristrette per cause patologiche; si attua mediante una piccola sonda, munita di un palloncino, introdotta, in anestesia locale, in un’arteria della regione inguinale, spinta fino alla stenosi. Gonfiato il palloncino si dilata così il vaso ristretto. Segue terapia di pertinenza cardiologica.



    annessite: infiammazione di vario livello, acuta, subacuta e cronica, degli annessi uterini, accompagnata da dolori e tensione delle pareti addominali, irregolarità mestruali, leucorrea, febbre e decadimento generale. Può essere causata da agenti piogeni, per cui la terapia s’impone a piene dosi, per portare il soggetto verso la guarigione.



    anoressia: perdita dell’appetito, sintomo di numerose malattie; soprattutto nei giovani, può essere una manifestazione di malattie psichiche, nelle quali il rifiuto del cibo è legato a particolari esperienze o disagi che l’hanno indotta. Esige severo controllo medico e totale appoggio della famiglia.



    anossia: stato di sofferenza dei tessuti di un determinato distretto, che, per cause diverse, sono stati privati dell’apporto di ossigeno trasportato dal sangue.



    ansia: disturbo causato dall’eccessiva tendenza a preoccuparsi e dallo stato di tensione che ne deriva. I sintomi dovuti all’ansia sono soggettivi, ma possono includere nervosismo o irrequietezza, tensione muscolare, tremori, alterazioni del sonno, difficoltà di concentrazione, stimolo ad urinare. Dopo aver verificato che la sintomatologia ansiosa non sia causata da malattie organiche come ad esempio l’ipertiroidismo, si deve instaurare un’adeguata terapia, cercando di rimuovere il più possibile le o la causa scatenante.



    anticorpi: sono presenti nel sangue prodotti dai linfociti b; sono proteine del gruppo delle gammaglobuline. Hanno la caratteristica di riconoscere sostanze estranee (antigeni), batteri o virus: questo riconoscimento specifico lega l’anticorpo all’antigene e dopo una serie di processi biochimici provoca la distruzione dell’antigene stesso. Su questo si basano i naturali processi di difesa dell’organismo.



    antigene: si intende qualunque sostanza capace di provocare una reazione specifica immunologia. V. Anticorpiantrace: v. Carbonchio apgar: e’ il valore che indica lo stato di salute del neonato nei minuti che seguono la nascita.



    apnea notturna: v. Russamento



    apoplessia: v. Ictus



    appendicite: processo infiammatorio dell’appendice vermiforme o cecale, ricca di tessuto linfatico; a causa della ristrettezza del diametro può essere facilmente ostruita ed ulcerarsi. Se perforata determina la peritonite. I sintomi variano da lieve malessere a dolore intenso nella parte inferiore destra dell’addome, cui segue febbre, nausea, vomito ed evacuazioni irregolari. Nelle forme acute la terapia è chirurgica.



    aprassia: le aprassie consistono nell’incapacità di eseguire sequenze di atti motori, apprese a suo tempo con l’esperienza (fare il nodo alla cravatta), in assenza di disturbi del movimento. Si tratta quindi di un disturbo delle funzioni simboliche, che risiedono in aree corticali associative specifiche. Questa patologia richiede il controllo continuo del neurologo per instaurare una corretta terapia.



    aritmie: battito del cuore (ritmo cardiaco) irregolare. Le cause possono essere molteplici, dall’abuso di sostanze eccitanti a disfunzioni organiche; pertanto la terapia deve essere adeguata alla causa.



    arteriosclerosi: sclerosi (indurimento) delle arterie. Perdita dell’elasticità ed ispessimento a carico delle pareti dei vasi arteriosi. L’indurimento è dovuto al deposito di sostanze presenti nel sangue (grassi, colesterolo, ecc.) Che infiltrandosi nelle pareti del vaso, formano “la placca” che rende rigida la tonaca del vaso stesso, restringendone progressivamente il calibro, con conseguente riduzione dell’apporto di sangue, ossigeno e sostanze indispensabili alla vita dei tessuti. L’arteriosclerosi può essere curata, sebbene la famigliarità incida sugli insuccessi. L’attività fisica e la dieta corretta contribuiscono ad allontanare il rischio. Il fumo, la vita sedentaria ed il colesterolo sono chiamati in causa nell’eziologia di questa patologia che può essere farmacologicamente tenuta sotto controllo.



    artrite: affezione infiammatoria che colpisce le articolazioni e le loro componenti ma che può estendersi al sistema nervoso e all’apparato cardiocircolatorio. Sebbene l’origine sia discussa, è stata documentata una predisposizione genetica ed un’eventuale provocazione virale. Le articolazioni diventano dolenti, con notevole rigidità che diminuisce o scompare con il movimento. La terapia deve essere instaurata dopo che le analisi, indispensabili, abbiano confermato la patologia per instaurare un trattamento specifico.



    artrocentesi: puntura di una cavità articolare con aspirazione di liquido.



    artroscopia: ispezione con una minuscola telecamera (pochi millimetri) di una cavità articolare, per verificarne lo stato di integrità.



    artrosi: affezione degenerativa delle articolazioni: i fattori meccanici (da usura) ed una certa predisposizione famigliare, rappresentano elementi favorevoli all’instaurarsi di quel processo degenerativo-produttivo che, colpendo le articolazioni, le”sforma” dalla loro forma primitiva (a.deformante). Tra le più invalidanti ricordiamo la coxoartosi, la gonartrosi, e quella a carico delle articolazioni delle vertebre. Dal punto di vista sintomatico, il dolore è invalidante, spesso accompagnato da crepitii durante il tentativo di movimento e il gonfiore può essere l’espressione di flogosi (infiammazione) in atto. Essendo un processo degenerativo, in prima istanza si cerca di togliere il dolore, con antidolorifici e miorilassanti; in un secondo tempo s’instaura fisiokinesiterapia.



    asbestosi: malattia professionale provocata dall’inspirazione di polvere di amianto; oggi ne è severamente vietato l’uso. Aggredisce i polmoni in maniera inesorabile provocando spesso il cancro.



    ascesso: raccolta purulenta in una cavità a seguito di un processo infettivo.
    ascite: liquido in peritoneo. L’addome si presenta teso. Le cause sono molteplici.



    asma: difficoltà respiratoria con aumentata irritabilità dei bronchi, caratterizzata da tosse e sibili, provocata da fattori allergici (dopo assunzione di farmaci o inalazione di polveri), dall’inquinamento, da patologie renali e cardiache ma anche da predisposizione individuale. Dopo la diagnosi, la terapia è specifica e soprattutto si deve studiare ed evitare l’agente che la scatena.



    aspergillosi: malattia provocata da un fungo (aspergillo), che colpisce sia l’uomo sia gli animali, trovando localizzazione soprattutto nei polmoni e nei reni. La sua presenza può essere evidenziata con analisi radiologiche.



    astenia: diminuzione e riduzione della forza muscolare presente nelle anemie, nelle carenze ormonali, nelle miopatie, nelle debilitazioni. Terapia con farmaci di sintesi e naturali.



    astigmatismo: legato ad un’anomalia congenita di curvatura della cornea (sferica, se normale, ellissoidale in questa patologia) che provoca un difetto di messa a fuoco. Può essere associato a miopia o ipermetropia. Si può correggere o con lenti (anche a contatto) o chirurgicamente, modificando la curvatura della cornea.



    astinenza (crisi di): insieme di sintomi fisici e psichici sgradevoli dovuto alla carenza di sostanze psicotrope nell’organismo di chi è assuefatto e divenuto tollerante per via dell’uso cronico. Il grado di crisi è dipendente sia dal tipo di sostanze utilizzate (più o meno inducenti dipendenza), dalle modalità con cui queste sono state precedentemente assunte (durata del periodo d’uso, assunzione combinata di più sostanze, via di somministrazione), sia dalle caratteristiche individuali del soggetto.



    atassia: disturbo motorio, che consiste nella mancanza di coordinamento muscolare durante il movimento; sintomi differenti caratterizzano tre tipi di atassia: l’atassia cerebellare procura disturbi alla stazione eretta, e alla marcia che si presenta a zig-zag; nell’atassia sensitiva, la marcia è talloneggiante mentre nella forma vestibolare predominano le vertigini. La gravità della patologia, esige una terapia esclusivamente specialistica.



    aterosclerosi: patologia, compresa nelle forme di arteriosclerosi, nella quale gli ateromi, contenenti o colesterolo o materiale lipoideo (grassi) o detriti cellulari, si formano nella tonaca delle arterie.

    attacchi ischemici transitori: v. Tia



    attacco di panico: situazione durante la quale un soggetto, senza necessariamente una apparente causa scatenante, si trova improvvisamente in particolari condizioni emotive quali agitazione, fobia, senso di angoscia e di morte imminente, ansia, associate in genere ad agorafobia o altre condotte di evitamento.



    autismo: l’a. è una malattia caratterizzata da gravi disturbi della comunicazione, del comportamento e dell’interazione sociale. Nelle forme più gravi gli individui possono essere completamente muti, socialmente isolati, gravati da comportamenti stereotipati e con profonda disabilità intellettuale; nelle forme più leggere gli individui manifestano problemi nella comunicazione e nell’interazione sociale, ma, sebbene mostrino pochi interessi, hanno capacità intellettive e di linguaggio nella norma e una vita giornaliera quasi normale. Le cause dell’a. Sono sconosciute, rimane evidente una forte componente ereditaria, essendo i meccanismi genetici molto complessi. Pur accompagnandosi ad un’aspetto fisico normale rimane comunque un handicap grave che coinvolge diverse funzioni cerebrali per tutta la vita. Dal punto di vista terapeutico, nuovi neurolettici fanno ipotizzare una cura farmacologica in grado di dare un grande contributo alla qualità
    della vita.



    avvelenamenti: per avvelenamento si intende l’ingestione, il contatto o l’esposizione ad un veleno in quantità tale da provocare una sintomatologia specifica spesso grave. Alcuni avvelenamenti vengono classificati come malattie professionali (arsenico, cadmio, fosforo, cromo, piombo), mentre altri avvengono o tra le mura domestiche (alimenti inquinati, detersivi, funghi, farmaci, gas, anidride carbonica) o in ambienti esterni per ingestione di sostanze sconosciute (bacche, fiori, foglie). Gli a. Possono essere acuti, con sintomatologia grave che può portare alla morte, o cronici, con sintomatologia più lenta che evolve nel tempo in lesioni irreversibili. I sintomi dipendono dalla sostanza tossica che ha colpito l’organismo e si manifestano comunque con vomito, crampi muscolari, dolori, collasso cardiocircolatorio, perdita di coscienza. Pertanto la terapia da instaurarsi quanto prima è di pertinenza esclusivamente medico-ospedaliera. Si può raggiungere telefonicamente il centro antiveleni presente negli ospedali, dove gli specialisti che vi prestano servizio sono in grado di fornire tutte le istruzioni per affrontare le situazioni, servendo, non sempre, il vomito o l’aria aperta a liberare l’organismo dalle sostanze tossiche. Nell’attesa delle cure specifiche si deve somministrare acqua, se la persona è cosciente, allo scopo di diluire la sostanza velenosa ingerita. Rimanendo sconosciuta la sostanza ingerita o respirata, raccogliere più informazioni possibili o eventualmente il materiale vomitato.



    bagassosi: malattia dei polmoni, causata da inalazione di residui di canna da zucchero dopo l’estrazione dello stesso.



    balanite: infiammazione superficiale del glande che coinvolge spesso anche il prepuzio. Dal punto di vista
    sintomatologico da semplice eritema può passare a lesioni papulo-pustolose, causate da batteri, candidosi, traumi, tricomoniasi, favorite da anomalie anatomiche (fimosi) e/o da igiene incompleta. La terapia, sotto controllo medico, combatte l’agente causale e, come in tutte le malattie ai genitali, è importante un controllo del partner per evitare recidivanti.



    barotite: affezione dovuta ad una lesione della membrana timpanica, causata dall’aumento della pressione (immersione subacquea, decollo/atterraggio di un aereo, alta montagna). L’aria penetra sia nell’orecchio esterno, attraverso il meato uditivo sia nell’orecchio medio, attraverso le tube di eustachio che si aprono nella faringe; pertanto l’aumento di pressione che si provoca da un solo lato della membrana timpanica, causa il danneggiamento. Un dolore intenso ed inaspettato è il sintomo che porta ad una momentanea sordità ma potrebbe provocare vertigini e, con l’aggravamento, anche emorragie e, talvolta una parziale sordità permanente. Pertanto prima di assumere qualsiasi tipo di medicinale, ogni sintomo va sottoposto alla valutazione specialistica.



    bartolinite: infiammazione delle ghiandole del bartolini, ai lati dell’orifizio vaginale; la sintomatologia dolorosa evidenzia una tumefazione a livello dello spessore delle grandi labbra dovuta a chiusura del dotto escretore della ghiandola o a penetrazione di germi; se la terapia basata su antibiotici ed applicazioni locali, non riduce la tumefazione, è necessario un piccolo intervento per aprire l’ascesso e permettere la fuoriuscita purulenta.



    basedow: v. Morbo di b.



    bipolare (disturbo bipolare): disturbo dell'umore caratterizzato dall'alternanza di periodi malinconici e depressivi a periodi in cui emerge ipomaniacalità. Si differenzia dalla ciclotimia per la presenza di intervalli di tempo più lunghi tra le due fasi.



    biopsia: prelievo ed esame microscopico di tessuto vivo o di materiale liquido o solido, allo scopo di fornire una diagnosi precisa.



    blefarite: infiammazione delle palpebre con possibile estensione alla congiuntiva e perdita delle ciglia; l’origine può essere molto varia: da fattori allergici, come polveri, fumi, acidi, a fattori endocrini, alimentari e batterici. Bruciori, prurito ed arrossamento caratterizzano la sintomatologia. La terapia deve essere instaurata in rapporto alla causa, quanto prima, per evitare sovrapposizioni batteriche, provocate dallo strofinio indotto manualmente.



    blenorragia: (o gonorrea): infezione batterica da neisseria gonorrhoeae a trasmissione sessuale. I sintomi che si manifestano in pochi giorni, sono più evidenti nel maschio per l’emissione di secreto muco-purulento dall’uretra, dolore e bruciore sono associati allo stimolo frequente della minzione. Può coinvolgere altri organi dell’apparato genitale (testicolo e prostata). Nella femmina si sviluppa in modo asintomatico e può estendersi agli organi vicini con conseguente sterilità. La sintomatologia di questa infezione diventa evidente con la comparsa di dolori addominali più o meno localizzati e febbre.
    Dopo analisi specifiche, la terapia si basa su somministrazione di antibiotici, sebbene oggi si riscontrino ceppi che offrono elevate resistenze. E’ facile trovare soggetti affetti da b. Che presentino sovrapposizioni di clamidia (una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse) la cui infezione è asintomatica ma responsabile di cerviciti, salpingiti, uretriti e epididimiti. Pertanto i rapporti sessuali si devono affrontare con responsabilità.



    blocco di branca: v. Pace-maker



    borderline: termine usato impropriamente per descrivere tutte le situazioni cliniche al limite tra normalità e patologia. Nello specifico il disturbo borderline di personalità è un disturbo caratterizzato da una diffusa instabilità delle relazioni, dell’immagine di sé stessi, dell’affettività, dell’umore e da una notevole impulsività del comportamento. Si può già manifestare nella seconda infanzia, nell’adolescenza oppure in età giovanile; è molto diffuso ed in aumento negli ultimi anni. Rientra nei disturbi di personalità.



    borsite: infiammazione della “borsa” sierosa (il tessuto che avvolge i capi ossei che si articolano) di un’ar-ticolazione: si manifesta con dolore, gonfiore e ridu-zione della motilità. Dal punto di vista terapeutico si somministrano antinfiammatori e si prescrive soprattutto riposo, per superare la fase acuta.



    botulismo: intossicazione causata da clostridium botulinum che produce una neurotossina (letale per l’uomo), sensibile al calore, che può contaminare carni avariate, pesce, alimenti in scatola ingeriti senza cottura. Negli inscatolati l’unico segno caratteristico è il rigonfiamento del barattolo con produzione di gas. Con un’incubazione che va da poche ore a qualche giorno, insorgono i sintomi a carico del tessuto nervoso cui la tossina si fissa: visione sdoppiata, perdita della parola, secchezza delle fauci e indebolimento muscolare. L’intossicazione richiede immediato ricovero e terapia a livello ospedaliero.



    bradicardia: rallentamento del ritmo cardiaco al di sotto dei 60 battiti; per alcuni soggetti può essere
    fisiologico o manifestarsi in conseguenza di altre patologie. Quando la frequenza è inferiore ai 30 battiti, può essere necessario un pace-maker. Terapia specialistica.



    brividi: risposta fisiologica del corpo, con un’involontaria contrazione muscolare che si accompagna all’erezione dei peli (pelle d’oca) in risposta a stati febbrili, paura, stati emotivi o freddo.



    bronchite: infiammazione acuta o cronica della mucosa dei bronchi: nelle forme acute, le cause più frequenti sono rappresentate da infezioni virali o batteriche. Nelle forme croniche, il fumo, l’inquinamento, l’umidità ambientale, la temperatura esterna, possono peggiorare l’andamento della patologia con asma, enfisema e dispnea. La terapia, costituita anche da mucolitici e broncodilatatori, deve essere, nelle forme gravi, di esclusiva pertinenza medica.



    broncopolmonite: infiammazione acuta su base infettiva costituita da molteplici focolai infiammatori nel tessuto polmonare. generalmente è l’aggravamento di una bronchi-te,di un’influenza o di un’infezione ospedaliera. Il sintomo più evidente è la febbre elevata seguita da tosse, espettorato e dispnea. La terapia, basata su antibiotici e antipiretici, deve essere instaurata quanto prima da personale specializzato.



    brucellosi: la brucellosi è una malattia infettiva a decorso acuto o cronico, comune all’uomo e a certi animali che sono la fonte del contagio. Negli animali l’infezione da brucelle, provoca l’aborto, che è la principale manifestazione, ma sono infetti anche il latte, le urine, le feci. Fortemente patogene per l’uomo, le brucelle sono distrutte dal calore, dai raggi solari e dai comuni antisettici ma resistono per settimane, al fresco, nei terreni ombrosi, nel letame, nel latte e nei latticini freschi e nell’acqua. Le brucelle, raramente infettano cani e gatti. Nell’uomo, il contagio avviene direttamente da animale ad uomo o attraverso ferite o più spesso, indirettamente, attraverso l’ingestione di latte crudo, proveniente da animali infetti (capre, pecore, raramente vacche), e soprattutto dai formaggi freschi, contaminati durante la manipolazione in ambienti infetti o igienicamente non idonei. Dopo un periodo di incubazione anche di 20 giorni, la febbre, detta anche
    maltese, che con la sua caratteristica ondulante e comunque irregolare, può prolungarsi per molti mesi, è accompagnata da algie sotto forma di dolori artrosici, muscolari ed ossei; nei maschi si può avere orchite. Effettuata la diagnosi, la terapia medica, in ambiente specialistico, riserva una favorevole guarigione.



    bruciore di stomaco: v. Acidità di stomaco



    BSE: v. Encefalopatia spongiforme bovina



    bupropione: molecola di recente invenzione che agisce come antidepressivo ed utile nella disintossicazione (fase di astinenza) da nicotina e cocaina.



    bulimia: legata a disturbi psichici, questa malattia è caratterizzata da eccessiva sensazione di fame. Consiste in un violento incontrollabile bisogno di ingerire notevoli quantità di cibo in breve tempo con un conseguente senso di colpa, per paura di ingrassare, che viene alleviato dal vomito autoprovocato. La psicoterapia e i farmaci antidepressivi possono riportare questi pazienti alla normalità, sotto controllo specialistico.



    Burger: v. Morbo di – v. Fumo



    cachessia: stato di graduale decadimento fisico e psichico con dimagrimento progressivo, lterazioni del metabolismo, abbassamento delle barriere immunitarie. E’ riscontrabile in molte gravi malattie, soprattutto tumorali, dove la neoplasia libera sostanze di natura tossica che accelerano i processi di necrosi dei tessuti.



    calazio: infiammazione cronica di una ghiandola sebacea a livello palpebrale, che determina una tumefazione arrossata della palpebra stessa. Si differenzia dall’orzaiolo, perché non dà sintomatologia dolorosa. La terapia, per una definitiva risoluzione, è spesso chirurgica con asportazione del calazio.



    calcolo: concrezione di sali minerali e acidi organici che si può formare in vari organi o in canali escretori a causa di processi infiammatori, di alterato metabolismo o per predisposizione costituzionale. Ghiandole salivari, colecisti, reni, vescica e raramente anche i polmoni, sono gli organi nei quali, per un processo reattivo anche di rigetto e di difesa, verso un corpo estraneo (che sarà il nucleo di origine del c.), si deposita la matrice che produrrà il c. Il nucleo può avere origine batterica, proteica e salina. Una volta formato, il c., con pareti più o meno lisce, si può impegnare in dotti o rimanere ancorato alle pareti dell’organo senza alterarne la funzione. Quando le ulteriori deposizioni ingrandiscono la formazione calcolosa, l’interferenza sulla normale fisiologia dell’organo, si manifesta con improvviso, acuto dolore a colica che è il
    sintomo caratteristico della malattia o litiasi. Le sostanze più frequente- mente responsabili della formazione di queste concrezioni, sono i sali di calcio, di acido urico, di ferro, gli ossalati, i fosfati di ammonio e di ma- gnesio, i pigmenti biliari, i derivati del colesterolo ecc. Dopo i sintomi (le coliche), la diagnosi deve essere confermata da indagini ecografiche, radiologiche, urografiche, che accertano la presenza e localizzano il calcolo. Oggi se possibile, si procede a frantumarlo con il litotritore o con mezzi endoscopici. Qualora fosse necessario il rimedio risolutivo è di competenza chirurgica. Una volta fuoriuscito, il c. Deve essere esaminato nelle sue componenti, per escludere dalla dieta le sostanze che potrebbero agevolarne una nuova deposizione.



    calcolosi: stato patologico dovuto alla presenza di calcoli.



    calvizie: perdita di capelli, spesso a carattere ereditario, che può iniziare anche in età giovanile; una volta stabilizzata, può avere localizzazione temporale o fronto-occipitale. Frequente nell’uomo, rara nella donna, può essere dovuta ad alopecia, se accompagnata da seborrea e da desquamazione furfurea.



    cancrena: (o gangrena): morte dei tessuti causata da insufficiente apporto di sangue e da sovrapposizioni batteriche. La gravità del caso richiede intervento specialistico.



    candidosi: infezione causata da funghi di genere candida. Luoghi preferenziali di aggressione sono le mucose del cavo orale, della vagina e del tratto gastro-intestinale, ma anche le pieghe cutanee, gli spazi in-terdigitali, il tessuto periungueale. Un’infezione frequente nel bambino è il “mughetto” che si presenta con piccole chiazze bianche sparse su tutta la mucosa della bocca. Le c. Si manifestano con intenso eritema nella sede interessata, con prurito, bruciori e dolore. E’ una micosi che tende a cronicizzare e spesso è recidivante. La terapia consiste nell’eliminazione delle cause e un adeguato trattamento antimicotico locale e generale.



    carbonchio: (o antrace): e’ una malattia contagiosa, provocata da “bacillus anthracis” che produce spore resistenti all’ambiente; colpisce molte specie animali e occasionalmente l’uomo, provocando eruzioni cuta-nee, forme viscerali, polmonari, intestinali. La malattia colpisce quasi esclusivamente soggetti che per motivi di lavoro entrano in contatto con carne, pellame e residui di animali infetti. Le spore penetrano attraverso piccole lesioni cutanee, per via respiratoria o digerente. Dopo un’incubazione di uno/cinque giorni, compare una papula intensamente dolente ed eritematosa, che si trasforma in una pustola vescicolosa a contenuto emorragico, che se non si instaura una terapia specifica (penicilline e tetracicline), si estende compromettendo lo stato generale del paziente (edema maligno) conducendolo a morte. La profilassi consiste nella vaccinazione e nelle misure igienico-ambientali.



    cardiopatia ischemica: e’ l’insieme dei quadri clinici dovuti ad insufficienza coronaria: cl’angina pectoris e l’infarto. Le coronarie sono le arterie che nutrono il cuore.



    carie: processo distruttivo a carico di un osso o di un dente; in caso di c. Dentale si tratta di un processo che, inducendo decalcificazione, apre una breccia nello smalto da cui possono penetrare agenti patogeni e distruggere il dente. L’igiene dentale e il controllo periodico da parte dello specialista prevengono l’instaurarsi di questa patologia.



    catalessi: condizione che si verifica sotto ipnosi o in malattie organiche come il m. Di parkinson e in stati tossici acuti o in disturbi psichici.



    cataratta: patologia dell’occhio causata da un’opacizzazione, di varia entità, del cristallino: lente biconvessa a potere diottrico variabile, posta all’interno del bulbo oculare. Questo disturbo visivo può avere un’evoluzione più o meno rapida ed essere più o meno invalidante (riduzione visiva) secondo i diversi tipi e stadi di avanzamento della c. Si interviene chirurgicamente in ambiente ambulatoriale.



    catatonia: stato patologico caratterizzato da totale mancanza o riduzione dell’attività motoria. Si manifesta con stupore, immobilità, ed atteggiamenti strani, mantenuti fissi a lungo. Tipica di molte psicosi e di una forma di schizofrenia.



    cefalea: v. Emicrania



    celiachia: sindrome da malassorbimento, provocata dall’assunzione di alimenti contenenti glutine, una proteina che si trova nei cereali (avena, grano, orzo, segale). L’intolleranza al glutine provoca diarrea, perdita di peso, anemia, carenze vitaminiche, fragilità e dolori ossei. L’intolleranza è irreversibile e può comparire a qualsiasi età.



    cellule staminali: sono cellule che hanno la caratteristica di riprodursi a lungo senza differenziarsi, ed hanno la capacità di dare origine a cellule progenitrici da cui possono differenziare cellule nervose, muscolari, del sangue, della pelle, ecc. Si
    trovano a livello dei primi stadi embrionali o in vari tessuti quali il midollo osseo, il sangue ecc., vengono coltivate in vitro dove possono essere indotte a differenziarsi secondo linee specifiche.



    cellulite: infiammazione del tessuto connettivo sottocutaneo, con deposito eccessivo di adipe, infiltrato da essudato tra gli spazi interstiziali del tessuto.



    cervicite: infiammazione acuta del collo dell’utero generalmente provocata da un’infezione da neisseria gonorrhoeae, chlamydia, thricomonas e herpes. Si manifesta con secrezioni purulente accompagnate da forte prurito e arrossamento. La terapia si avvale di farmaci specifici su consiglio specialistico.

    check up: con questo termine inglese si indica una serie di controlli clinici, di laboratorio e strumentali per inquadrare le condizioni di salute di una persona, anche in assenza di particolari sintomi clinici.

    cheloidi: tessuto cicatriziale ispessito che, anche dopo l’asportazione, tende a riformarsi.

    chemioterapia: terapia basata sulla somministrazione di farmaci antineoplastici per arrestare l’evoluzione di eventuali cellule tumorali o di metastasi. Di pertinenza strettamente oncologica.

    cheratosi: alterazioni cutanee eritematose dovute ad ispessimento dello strato corneo della pelle che si presentano sotto forma di piccole placchette brune ricoperte di squame biancastre. Le forme più comuni sono: la cheratosi senile da prolungata esposizione ai raggi solari e la cheratosi seborroica la cui origine è sconosciuta. Queste lesioni devono essere asportate e risolutivo oggi risulta l’impiego del laser.

    chetosi: v. Acetonemia

    chinetosi: ovvero: mal d’auto, di mare, d’aereo: disturbo provocato dal movimento passivo, imposto al corpo, che si manifesta come malessere generale accompagnato da vertigini, scialorrea, sudorazione, pallore, nausea e vomito. Il disturbo si risolve nel momento in cui cessa la sollecitazione che lo ha provocato. Evitare i liquidi.

    cianosi: colorazione anomala bluastra della pelle e delle mucose causata da insufficiente ossigenazione del sangue o da concentrazione eccessiva di emoglobina ridotta (ricca di anidride carbonica).

    cibi transgenici: alimenti provenienti da un’organismo geneticamente modificato, tutt’oggi molto discusso, al fine di sviluppare, bloccare o creare caratteristiche particolari che ne permettano una migliore utilizzazione, conservazione e commercializzazione. Le modifiche di organismi animali e vegetali, tramite l’alterazione genetica è irreversibile ed introduce nell’ambiente nuovi esseri che non esistevano in natura.

    ciclotimia: disturbo caratterizzato da continue oscillazioni dell’umore, che vanno dalla depressione all’euforia alternate a rare fasi di normalità. Accertata la patologia, responsabilizzando i familiari, si può intervenire farmacologicamente. Si differenzia dal disturbo bipolare per una alternanza più breve tra queste due fasi.
    cifosi: convessità fisiologica, a livello dorsale, della colonna vertebrale che se troppo accentuata diventa patologica ed esige una correzione, normalmente fisioterapica.

    circoncisione: e’ l’intervento che consiste nell’asportazione della pelle in eccesso del prepuzio e dell’allargamento dell’anello prepuziale: è indicato in tutti i casi di restringimento congenito o di anomalie della sua struttura. La terapia è chirurgica ambulatoriale e il recupero è rapidissimo.

    cirrosi epatica: affezione del fegato caratterizzata da una alterazione della struttura epatica, dovuta a fenomeni diffusi di fibrosi e a formazioni nodulari, da cui deriva un danno cronico irreversibile delle cellule del fegato, gli epatociti. Questo danno può avere insorgenza subdola e manifestarsi molto tempo dopo l’inizio delle alterazioni strutturali. Esistono vari tipi di cirrosi: alcolica, biliare, virale, cardiaca, da farmaci, metabolica, autoimmune ed idiopatica; la c. Alcolica è legata all’alcolismo cronico che può indurre degenerazione grassa (steatosi) nel tessuto epatico o l’epatite. La c. Biliare è causata
    da stenosi (restringimenti) delle vie biliari. La c. Virale deriva dal virus dell’epatite b, c e d. La cardiaca è una
    complicazione dello scompenso cardiaco. L’epatotossicità di molti farmaci causa la c. Da farmaci. Le c. Metaboliche sono legate ad alterazioni di aminoacidi, di zuccheri o a malattie genetiche. Molte c. Non hanno una causa definita e pertanto sono dette idiopatiche. In tutti i cirrotici alle terapie mediche sotto continuo controllo, si affianca una sana ed opportuna dieta.

    ciste: formazione patologica a pareti fibrose (capsulata) contenente sostanze liquide (pus, siero) o solide (sebo, peli), talvolta purulente. La gravità di queste formazioni dipende dalla loro localizzazione e dal rapporto che contraggono con gli organi vicini. La terapia è spesso chirurgica.

    cistite: e’ forse il più comune e frequente disturbo delle vie urinarie: è un’infezione acuta o cronica che causa
    l’infiammazione della vescica provocata da agenti batterici per via ascendente (uretra-vescica) o discendente (renevescica). E’ più frequente nelle femmine per la maggior brevità dell’uretra (che dall’esterno giunge alla vescica). Può anche essere provocata da ristagno di urina, incontinenza, ipertrofia prostatica, calcoli, prolasso o dalla presenza di cateteri. La forma acuta insorge all’improvviso ed è caratterizzata da continuo stimolo urinario (tenesmo) e dolore alla parte bassa del
    ventre, con intenso bruciore all’orifizio uretrale esterno, con possibile ematuria (sangue nelle urine) anche intensa, febbre, brividi, malessere generale, urina con caratteristico odore di ammoniaca dovuta a reazione di alcuni batteri come il proteus. La forma cronica presenta gli stessi sintomi dell’acuta, meno intensi, più prolungati e con tendenza a ripetersi; può associarsi ad altre patologie delle vie urinarie. La diagnosi si basa su esame delle urine, urinocoltura e cistoscopia. Antibiotici, antidolorifici, disinfettanti e antispastici prescritti dal medico, costituiscono la terapia.

    cistoscopia: mediante un piccolo strumento introdotto attraverso l’uretra si esamina la superficie interna della vescica effettuando eventuali prelievi di tessuto (biopsie) o piccoli interventi chirurgici. Con questo strumento si può anche evidenziare la presenza di calcoli e favorirne la rimozione. clonazione: la parola clone deriva dal greco klon che significa germoglio o ramoscello. In biologia, con questo termine, si indica la possibilità di duplicare il patrimonio genetico di qualsiasi essere vivente per crearne uno identico.

    colera: e’ una malattia infettiva altamente contagiosa, causata dal vibrione di koch che si trova nelle feci, nelle urine e nelle acque inquinate; le mosche sono un pericoloso veicolo passivo. L’incubazione, da poche ore a due giorni, precede l’esordio segnato da vomito e diarrea caratterizzata da scariche frequentissime; a questi sintomi segue intensa disidratazione. La terapia mira soprattutto a combattere la perdita di acqua, coadiuvata da farmaci specifici.

    colesterolo: e’ una sostanza fondamentale degli esseri viventi. Prodotto in gran parte dal fegato, è il precursore degli acidi biliari e di importanti ormoni quali, ad esempio, quelli sessuali. Per essere trasportato nel sangue, ha bisogno di due proteine specifiche (lipoproteine): HDL e l'LDL. L’HDL è il colesterolo trasportato dalle proteine ad alta densità (viene chiamato “buono”): raccoglie il colesterolo libero e lo riporta al fegato dove viene metabolizzato; la sua alta presenza viene correlata ad un minor rischio di malattie cardiovascolari; l'LDLè invece il colesterolo trasportato dalle lipoproteine abassa densità (viene chiamato “cattivo”); ha molta affinità con l’endotelio (parete interna) dei vasi favorendo i depositi (placche
    ateromasiche, indurimento delle pareti, ecc.). Se ne deduce che un alto livello di colesterolo hdl nel sangue non è preoccupante mentre lo è un alto livello di ldl pertanto, oltre al colesterolo totale, è interessante sapere in che rapporto stanno tra loro l’ hdl e l’ldl nel sangue circolante (normalmente 1a3).nelle diete e nelle terapie instaurate in caso di colesterolemia, si deve tener presente che l’80% del colesterolo è endogeno (prodotto dall’organismo), solo il 20% è esogeno, quindi proveniente dall’alimentazione e controllabile con la dieta. Dieta e terapia farmacologica sono severamente necessarie per equilibrare il tasso di questo importante componente del nostro organismo sensibile anche all’ereditarietà.

    colica: accesso acuto di dolore localizzato (fegato, reni), dovuto a brusche e ricorrenti contrazioni delle vie biliari o urinarie. Nausea e vomito possono accompagnare la crisi dolorosa. Occorre sempre un’approfondita indagine ed elencare tutti i punti di dolorabilità perché potrebbero essere d’aiuto nell’orientare una diagnosi differenziale (es. Dolore al testicolo durante una colica orienta l’indagine anche verso il rene).

    collasso: per collasso cardiaco, si intende un cedimento caratterizzato da un calo improvviso della pressione sanguigna per cui bisogna porre il paziente con la testa bassa e le gambe alzate per favorire l’afflusso di sangue al cervello (posizione da evitare in caso di trauma cranico). Invece per collasso nervoso, si indica uno strato di stress, transitorio e risolvibile con un sonno ristoratore eventualmente indotto. Potrebbe simulare una crisi isterica. Il c. È sempre la manifestazione di un malore di una certa gravità, pertanto richiede un’accurato esame medico per determinarne le cause.

    colite: patologia infiammatoria acuta o cronica del colon, causata da batteri, virus, agenti tossici o errata alimentazione. I sintomi che caratterizzano le due forme sono diarrea, sangue e muco nelle feci, nausea, vomito e febbre. Nelle forme croniche anche di origine sconosciuta, la terapia si basa su riposo, reidratazione, abbattendo, possibilmente, il fattore scatenante.

    colpo della strega: v. Ernia del disco

    colpo di calore: conseguenza dell’esposizione prolungata al calore (normalmente al sole) che porta ad una disidratazione con secchezza della cute, sete, vertigini, nausea, cefalea accompagnata da febbre anche molto alta. Porre ghiaccio sulla testa e se il soggetto è cosciente, somministrare bevande saline, in attesa di competenze specifiche. colpo di frusta: termine comune per indicare uno strappo muscolare a livello cervicale (ad esempio come conseguenza di un tamponamento). Sono necessarie approfondite indagini per escludere compromissioni vertebrali.

    colposcopia: esame che con mezzi di ingrandimento ispeziona la vagina e la cervice uterina per vederne lo stato e l’integrità.

    coma: stato di incoscienza prodotto da una lesione cerebrale causata da traumi, lesioni vascolari, tumori, encefaliti, da intossicazioni da ossido di carbonio, gas di varia natura, da farmaci compreso alcol e droghe, ma anche da stati tossici derivati dalla presenza in circolo di bile, acido urico, glucosio in eccesso o in difetto dovuti a squilibri metabolici. Secondo la classificazione clinica, si distinguono quatto livelli di coma: leggero o stato di incoscienza che può essere interrotto dagli stimoli; moderato se non può essere interrotto dagli stimoli, ma c’è una risposta di difesa (retrazione della mano pizzicata);
    profondo se non c’è risposta agli stimoli, gli arti sono stesi ed abbandonati, il pugno è chiuso; depassè, è un coma profondo con abolizione di tutti i riflessi con apnea persistente ed inattività elettrica cerebrale.

    commozione cerebrale: e’ causata da un trauma cranico la cui gravità è valutata in base alla durata dello stato di incoscienza; infatti, si può avere perdita di coscienza immediata e transitoria senza fenomeni apparenti, degni di rilievo. Al risveglio il paziente presenta amnesia, talvolta cefalea, vertigini, nausea e vomito. Nei traumi di gravità maggiore, il quadro clinico è dominato dalla sonnolenza che può passare a coma.

    computer: v. Disturbi

    condiloma: lesione rilevata della cute che si presenta come un’escrescenza, localizzata ai genitali e alle aree limitrofe, diorigine virale, contagiosa, dovuta al virus papilloma (hpv). Il contagio avviene per via sessuale. La terapia si avvale di farmaci specifici e della piccola chirurgia.

    congelamento: l’esposizione prolungata del corpo a basse temperature procura necrosi dei tessuti ovvero congelamento. I distretti più colpiti sono normalmente quelli periferici, come dita, lobi auricolari e naso. Inizialmente la parte colpita presenta dolore intenso che man mano scompare assieme alla sensibilità. Se l’esposizione al freddo prosegue, inizia la necrosi. Se la temperatura corporea si abbassa a 30° c, il soggetto entra in coma e tutti gli interventi in attesa dei soccorsi devono essere rivolti a ripristinare la normale temperatura. E’ vietato somministrare alcolici che favorirebbero ulteriore perdita di calore.

    congiuntivite: infiammazione della congiuntiva, caratterizzata da arrossamento, prurito, fotofobia, secrezione anche purulenta; può essere provocata da batteri, virus, funghi, fattori allergici, sostanze irritanti, raggi ultravioletti ed infrarossi. Terapia con colliri idonei alla diagnosi.

    contraccezione:misure precauzionali che comprendono vari metodi per impedire la fecondazione durante il coito: possono comprendere sia dispositivi utilizzati dall’uomo o dalla donna, sia farmaci.

    convulsioni: contrazioni involontarie e incontrollate che possono coinvolgere i muscoli di tutto il corpo, dette
    generalizzate, o interessare pochi muscoli, definite focali o localizzate; possono differenziarsi rispetto al carattere della contrazione in toniche, se perdurano nel tempo provocando irrigidimento, e in cloniche, quando si succedono rapide contrazioni a brevi rilassamenti. Possono essere determinate da vari fattori: tossici (veleni), infettivi (tetano), metabolici(ipocalcemia), psichici (attacchi isterici), da attacchi febbrili, da anossia, da lesioni del sistema nervoso (epilessia).

    coriza: v. Raffreddore

    coronarografia: radiografia con mezzo di contrasto delle arterie coronarie (i vasi che vascolarizzato il cuore), effettuata a scopo diagnostico per verificare la pervietà, la presenza di eventuali ostruzioni, anomalie o lesioni.

    corpi chetonici: l’alterazione del metabolismo lipidico porta alla formazione nell’organismo di un eccesso di “corpi chetonici” (acido acetacetico, betaossibutirrico, e acetone) che non potendo essere metabolizzati vengono eliminati, attraverso i reni, con l’urina (chetonuria). La presenza di corpi chetonici in notevole quantità nell’urina è sempre associata ad uno stato di acetonemia.

    coxartrosi: artrosi dell’anca.

    crampi: fenomeno muscolare molto comune che consiste in una contrazione involontaria, intensa, dolorosa, transitoria, circoscritta ad uno o più muscoli, che rende di consistenza lignea il muscolo ed impedisce il movimento volontario. Le circostanze scatenanti sono l’affaticamento, i traumi, le carenze di sali di magnesio e di potassio e tutte quelle forme in cui si verifica uno squilibrio idro-salino.

    craving: ricerca spasmodica di una sostanza psicoattiva. Tipico è quello dei soggetti tossicodipendenti nei confronti delle droghe durante i periodi caratterizzati dalle crisi di astinenza.

    criptorchidismo: malformazione dovuta alla mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli nello scroto, risolvibile con un semplicissimo intervento chirurgico. Nell’età fertile almeno un testicolo deve trovarsi nella sacca scrotale affinché lo spermatozoo acquisisca le caratteristiche che lo rendono fecondante.

    crisi isterica: ostentazione di un comportamento plateale al solo scopo di attrarre l’attenzione qualche volta
    accompagnata da un falso svenimento o da contratture spastiche volontarie. Bisogna studiare il motivo che ha indotto questo tipo di comportamento.

    crisi d’astinenza: v. Astinenza

    Crohn: morbo di. Malattia infiammatoria cronica di origine sconosciuta con predisposizione famigliare, lentamente evolutiva e con crisi alterne. Colpisce un segmento dell’apparato digerente con ulcerazioni e cicatrici che induriscono la parete intestinale causando possibili occlusioni. La sintomatologia presenta dolori, diarrea, emorragie con conseguente anemia e febbre. Terapia medica con riposo, dieta (priva di latte, farinacei ecc.) Antibiotici, cortisonici. Terapia chirurgica per i casi più gravi. Deve essere seguita nel suo decorso dallo specialista.

    cromosomi: i cromosomi sono i portatori del patrimonio ereditario; si possono immaginare come tanti bastoncini a forma di x più o meno allungata, presenti in ogni cellula del corpo umano. Tutte le cellule del corpo umano hanno 46 cromosomi: 22 coppie uguali tra loro, e una coppia che determina il sesso, maschile xy, o femminile xx.

    Cushing: morbo di. Sindrome legata all’iperproduzione di ormoni cortico-steroidi. Si manifesta con obesità disarmonica, osteoporosi, ipotrofia delle masse muscolari. E’ necessario un continuo controllo specialistico dell’endocrinologo per instaurare e mantenere la giusta terapia ed evitare le gravi complicanze.

    daltonismo: difetto della percezione visiva dei colori rosso e verde, dovuta o ad un’alterazione dei pigmenti retinici o ad una carenza genetica.

    demenza: forma di deterioramento delle funzioni intellettive, che può insorgere in età matura (demenza presenile), o in età avanzata (demenza senile).la d. Presenile è piuttosto rara, insorge tra i 45 e i 65 anni con tutte quelle manifestazioni proprie della malattia di alzheimer.

    depressione: stato morboso di tristezza, scoramento e malinconia, che coinvolge la sfera affettiva, caratterizzato da un evidente abbassamento del tono dell’umore, con caduta di ogni interesse vitale. L’elevata frequenza del disturbo, oltre che ad una certa familiarità, è certamente in relazione a cause sociali, ambientali e culturali ma è anche un sintomo di numerose patologie. Dall’insieme dei sintomi, ne deriva una condizione di sofferenza e di profondo dolore,di disperazione con pianto, di svalutazione dell’io. Di gravità variabile, ha quasi sempre un fattore occasionale scatenante. La d. Si presenta sotto varie forme che deve individuare lo psichiatra.

    dermatite: malattia del derma, quindi cutanea, caratterizzata da processi infiammatori, scatenati da svariati fattori: batterici, virali, fisici chimici, da radiazioni ecc. desquamazione della pelle: fenomeno che è il sintomo di varie malattie della pelle come l’eritrodermia e l’ittiosi.

    diabete insipido: malattia cronica, caratterizzata da poliuria intensa e conseguente polidipsia, sovente secondaria o a lesioni della regione diencefalo-ipofisaria o a complicanze di processi infettivi. E’ causato da un’insufficiente o soppressa funzione dei centri regolatori dell’equilibrio idrico. La terapia è affidata a centri specializzati che seguono il caso.

    diabete mellito: malattia caratterizzata da alterazioni del metabolismo dei carboidrati (zuccheri) per insufficiente apporto di ormone insulinico. Pertanto gli zuccheri non vengono utilizzati e restano nel circolo sanguigno determinando l’aumento della glicemia, spesso accompagnata da polidipsia, poliuria, polifagia e astenia, fino ad arrivare ai casi più gravi con acidosi, dispnea e coma. Può aver esordio in età giovanile, dopo una malattia esantematica o insorgere in età matura, molte volte per familiarità. Se compare in gravidanza è da tenere sotto controllo per evitare danni gravi al nascituro. Può provocare danni alla retina, ai reni, ai nervi periferici e a tutto l’apparato cardiocircolatorio. Molte volte controllato solo con la dieta, il d.m. Spesso esige somministrazione di ipoglicemizzanti orali ma nei casi più gravi si deve ricorrere alla terapia
    insulinica. E’ una patologia con la quale si può convivere a lungo, solo sotto controllo specialistico continuato.

    diarrea: (o dissenteria): disturbo che si manifesta con l’evacuazione di feci di consistenza ridotta, con defecazione anche incontrollata e ripetuta. Ad un ridotto assorbimento intestinale, si accompagna abbondante emissione di muco, talvolta sangue e pus. Spesso si tratta di affezioni acute, dovute ad infezioni batteriche, virali o a tossine (tossinfezioni). Può anche essere la manifestazione di malattie infiammatorie, (morbo di crohn, colite ulcerosa), tumorali, da intolleranza alimentare (morbo celiaco) e metaboliche (ipertiroidismo). All’eccessiva perdita di acqua, consegue una forte disidratazione cui si deve ovviare con somministrazione di acqua e sali e terapie contro il microrganismo responsabile.

    difterite: malattia infettiva acuta dovuta al corynebacterium diphtheriae, strettamente umana, oggi abbastanza rara perché è obbligatoria la vaccinazione. Il contagio avviene per via diretta: per via respiratoria o indiretta: attraverso oggetti. Si localizza a livello della faringe, producendo disfagia, febbre e soprattutto la comparsa di membrane biancastre, aderenti e recidivanti che permettono la diagnosi immediata che verrà confermata in laboratorio. Il trattamento terapeutico tempestivo, evita l’aggravamento che può condurre a crisi di soffocamento (croup), ed eventuale tracheotomia. Obbligo di denuncia.

    dipendenza da computer e dipendenza da internet: esistono varie fasi di dipendenza da internet: le più comuni, legate a troppo tempo libero, che cessano con il sopraggiungere di un interesse maggiore, altre, invece possono provocare nel tempo un malessere generale, causato da collegamenti estremamente prolungati al punto da compromettere la vita socio–affettiva, relazionale e di studio-lavoro. La personalità predisposta a sviluppare tale disturbo è spesso un soggetto inibito socialmente per il quale internet rappresenta un modo per sfuggire la realtà. L’abuso di i. Sarebbe determinato da un senso di vuoto e di solitudine arrivando alla negazione della vita quotidiana avvertita come minacciosa. La dinamica è
    simile a quella che si verifica nel caso della dipendenza da sostanze, ma in realtà la rete offre gratificazioni in maniera immediata e continuata. La comunicazione nelle chat è dominata dalla sensazione illusoria di essere capiti condividendo le emozioni proprie ed altrui, e l’illusione si traduce tristemente in realtà quando si abbandona l’ambiente virtuale.

    dipendenza da fumo: v. Fumo

    dipendenza da sostanze: v. Tossicodipendenza

    diplopia: disturbo che dà la percezione di una doppia immagine di un singolo oggetto, dovuta a deviazione dell’asse ottico di un occhio. Le cause possono essere varie: disturbi endocrini (esoftalmo trascurato); strutturali, come lesioni alla cornea, alla retina, strabismo; nervosi, soprattutto lungo il decorso delle vie ottiche o all’area visiva occipitale. Controllo immediato dall’oculista.

    disartria: disturbo dell’articolazione della parola che diventa lenta e scandita. E’ provocata da lesioni delle vie nervose.

    disfagia: disturbo della deglutizione che si manifesta con la difficoltà a deglutire, avvertendo come un’ostruzione o un nodo in gola. Può essere di natura nervosa o causato da traumi, malformazioni, infiammazioni, neoformazioni o da patologie di organi vicini. Si orienta la terapia, dopo aver individuato la causa.

    disfonia: deficit motorio delle corde vocali che interferisce sull’emissione dei suoni; le cause possono essere molteplici.

    disidratazione: perdita di acqua da parte del corpo; la d. Può essere dovuta a mancato apporto idrico, a perdita eccessiva di acqua da esposizione a fonti di calore o per patologie in atto.

    dislessia: compromissione della capacità di comprendere la scrittura dovuta ad una lesione nervosa.

    dismenorrea: mestruazioni con dolore che si manifesta a livello pelvico o lombo-sacrale sovente accompagnato da cefalea e nausea. E’ transitoria se compare in pubertà, nella donna adulta diventa una patologia legata ad affezioni dell’apparato genitale. (annessiti, endometriosi, ecc.).

    dispepsia: digestione difficoltosa soprattutto dopo il pasto per il senso di ripienezza secondaria a patologie dell’apparato digerente come ernia iatale, malattie epatiche, pancreatiti, ma anche malattie vascolari, nefropatie e diabete. Per instaurare una corretta terapia bisogna esaminare il fattore che la provoca.

    dispnea: difficoltà nel respiro o dopo prolungato sforzo fisico o in condizioni patologiche legate ad affezioni
    cardiovascolari, respiratorie, neuropsichiche. Possono soffrirne anche gli anemici.

    dissenteria: v. Diarrea

    distorsione: trauma a livello di un’articolazione sollecitata da una torsione che ha provocato lesioni ai legamenti. Necessita un controllo radiologico per escludere eventuali fratture e un bendaggio che fissi l’articolazione ponendola a riposo per il tempo necessario al ripristino. Farmaci antinfiammatori, antidolorifici, riposo e controllo specialistico.

    distrofia muscolare: e’ un gruppo di malattie muscolari di origine genetica, sostenute da una degenerazione del tessuto muscolare, ad evoluzione progressiva. Evidente nella prima infanzia con cadute e difficoltà nella corsa, si giunge all’aggravamento con l’impossibilità di alzarsi, nel tempo seguono retrazioni tendinee, deformità scheletriche e cardiopatie. La forma più grave è la d.m. Di duchenne, legata al sesso, in cui le femmine sono portatrici sane ed i maschi sono colpiti.

    disturbi della personalita’: dal punto di vista psico-patologico i disturbi della personalità si possono inquadrare in una categoria intermedia situata tra le patologie di tipo psicotico e quelle di natura nevrotica. Comprendono numerose forme che classificano i disturbi in: paranoie, schizoide, schizotipico, antisociale, borderline, istrionico, narcisistico, evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo.

    disuria: disturbo rappresentato dalla difficoltà nell’urinare: può interessare solo la fase iniziale della minzione. Può essere sintomo di calcolosi o cistiti, restringimenti uretrali e uretriti, o prostatiti. E’ una patologia che richiede diagnosi e terapia esclusivamente specialistica.

    diterpeni: molecole antiossidanti contenute nel caffè.

    diverticolo: estroflessione a forma di sacca, che si forma spontaneamente (congenita) o indotta da processi infiammatori, per erniazione della mucosa interna di un organo cavo attraverso un difetto o un cedimento della sua parete muscolare. Tutti gli organi canalizzati possono, per cedimento delle pareti, originare diverticoli. Diverticolite: il quadro clinico prevede
    un dolore addominale diffuso, accentuato alla defecazione e pericolo di emorragie da perforazione. La fase acuta prevede riposo, alimenti privi di scorie e terapia antibiotica: una corretta ed opportuna dieta evita l’intervento.

    DNA: acronimo dell’acido desossiribo-nucleico: costituisce i cromosomi ed è portatore dei geni (caratteri ereditari).

    dolore: stato di sofferenza di origine fisica, ma sovente psichica. Se di natura fisica è la manifestazione di una lesione organica o funzionale transitoria o permanente, cutanea o viscerale, superficiale o profonda. Parlando di dolore si deve introdurre il concetto di “soglia” ovvero sensibilità al dolore che non è uguale per tutti e rientra nella valutazione psichica del singolo soggetto. Per abbattere o alleviare il dolore di qualsiasi origine, si instaura terapia antalgica che è costituita da un’insieme di terapie farmacologiche, chirurgiche, psicoterapiche e l’ipnosi. “la terapia del dolore” cronico si instaura soprattutto nei malati terminali e in strutture altamente specializzate allo scopo, dove si ricorre all’impiego di stupefacenti maggiori, antidepressivi, cortisonici e fans in endovena.

    doping: e’ l’assunzione di sostanze da parte di atleti, finalizzate a ridurre la fatica, migliorare i riflessi, aumentare la resistenza, ridurre il dolore, controllare la frequenza cardiaca o respiratoria, ridurre il peso corporeo, aumentare la massa muscolare, sedare l’ansia, cercando di mascherarne la presenza nelle urine. Sostanze che possono essere dannose.

    down: v. Sindrome di d.

    droghe: sostanze psicotrope che inducono forte assuefazione e dipendenza, usate a scopo voluttuario e/o
    autoterapeutico. Il loro utilizzo cronico si manifesta col fenomeno della tossicodipendenza (v:tossicodipendenza). V. Anche: stupefacenti.

    dupuytren: v. Malattia di debola: fa parte della famiglia dei virus (in questo caso è letale), isolato nel 1976 nella repubblica democratica del congo, sul fiume ebola. Causa febbri emorragiche, vomito, ematomi; compaiono dopo qualche giorno emicrania, febbre, dolori muscolari, diarrea cui segue un’eruzione cutanea sotto forma di macchie rosse stelliformi tendenti alla confluenza che assumono lentamente un colore nero-bluastro, seguono dolori addominali e toracici. Essendo i reni, il fegato e la milza gli organi interni preferiti dal virus, vengono questi coinvolti con emorragie interne.ad oggi non è ancora stata identificata
    alcuna tecnica di immunizzazione efficace anche se nel paese di origine sono stati evidenziati anticorpi all’ebola (nei pigmei).

    ecografia: tecnica diagnostica basata sull’impiego di ultrasuoni che, da una sonda appoggiata sulla pelle, sotto forma di fascio giungono alle strutture da esaminare; in relazione alla densità dei tessuti attraversati, il fascio di ultrasuoni ritorna indietro, raccolto dalla sonda emettitrice ed elaborato per essere visualizzato sul monitor, per cui possono essere messe in evidenza oltre agli organi, strutture solide, raccolte gassose o di natura anomala.

    eczema: dermatite pruriginosa: può essere costituzionale, ereditaria o allergica ; l’e. Da contatto, insorge invece a causa del contatto con sostanze irritanti (es. Detersivi) che creano lesioni sia nella sede del contatto sia, sensibilizzando l’organismo, anche in altra sede. Esistono altre forme di eczema tipiche sia dell’età pediatrica sia dell’adulto.

    edema: aumento patologico di liquidi interstiziali nei tessuti.

    ECG o elettrocardiografia: tecnica mediante la quale è possibile registrare graficamente le variazioni elettriche che si sviluppano durante la contrazione del cuore.

    EEG o elettroencefalografia: tecnica mediante la quale è possibile registrare graficamente l’attività e le variazioni elettriche cerebrali.

    ematemesi: sangue presente nel materiale vomitato. Può essere provocato da ulcerazioni (o altre patologie) dell’esofago o dello stomaco.

    ematoma: versamento ematico all’interno di un tessuto con formazione di coagulo, a causa di traumi, malattie emorragiche (emofilia) o fragilità vasale. Dal punto di vista terapeutico si risolvono spontaneamente se la grandezza del coagulo non interferisce sulla funzionalità e integrità delle strutture vicine, altrimenti devono essere rimossi chirurgicamente.

    ematuria: presenza di sangue nelle urine. Pur non rimanendo un criterio sempre valido, se rosso vivo proviene da vie basse, se ossidato e quindi rosso bruno, da vie alte.

    embolia: ostruzione parziale o totale di un vaso sanguigno per opera di un embolo solido, liquido o gassoso. Ne conseguono disturbi circolatori, arteriosi o venosi, producendo un quadro patologico molto grave. Il sintomo consiste,
    comunque, in un forte dolore acuto nel punto in cui si manifesta l’occlusione. In caso di microembolia i sintomi sono modesti.

    embolo: corpo di consistenza varia, che si trova libero e vagante nel circolo sanguigno. Gli emboli, possono essere solidi, liquidi o gassosi. Se l’embolo è arterioso, produce ischemia, ostruendo; se è venoso, giunge rapidamente ai polmoni e determina l’embolia polmonare. Terapia specialistica.

    emicrania: l’emicrania o mal di testa è una malattia spesso famigliare, caratterizzata da attacchi ricorrenti di cefalea unilaterali e pulsanti, localizzati in una regione della testa, accompagnati da disturbi secondari, neurovegetativi, quali nausea e vomito. E’ uno dei disturbi più comuni che affligge l’umanità tale da provocare interruzioni nel lavoro e nello studio. E’, nella maggior parte dei casi, un fenomeno benigno e solo raramente è l’espressione di una lesione delle strutture cranio-facciali quali i grossi vasi, le meningi e soprattutto i nervi cranici, ma anche il contenuto dell’orbita, le fosse nasali o i seni paranasali. Fattori endocrini, psicologici, alimentari, possono svolgere un ruolo predisponente o scatenante. La terapia, dopo aver studiato il caso, normalmente si avvale di antidolorifici e dei fans, e la sua efficacia è
    legata alla precocità della somministrazione.

    emiparesi: diminuzione della motilità della muscolatura volontaria che interessa una metà laterale del corpo. Accertamenti immediati per evitare la progressione della patologia e provvedere, se possibile, al ricupero delle funzioni.

    emiplegia: perdita della motilità o paralisi della muscolatura volontaria che interessa una metà laterale del corpo, di origine organica o funzionale. Occorrono accertamenti immediati in ambiente specializzato.
    emofilia: malattia emorragica a trasmissione ereditaria caratterizzata dalla mancanza di alcuni fattori che permettono la coagulazione. La coagulazione è un processo fisiologico che porta alla formazione del coagulo, in caso di rottura della parete vasale arresta o limita un’emorragia. Colpisce esclusivamente i soggetti maschi trasmettendosi come carattere ereditario legato al cromosoma del sesso x che contiene il gene responsabile della sintesi dei fattori.

    emoftoe: presenza di sangue proveniente dalle vie respiratorie, emesso con catarro dopo un colpo di tosse. Le cause di questo disturbo possono essere molteplici, dalla semplice infiammazione a patologie polmonari. La sintomatologia, solo se perdura nel tempo o se ripetuta frequentemente, induce ad eseguire esami per una precisa diagnosi.

    emoglobina: una cromoproteina contenuta nei globuli rossi che conferisce al sangue il caratteristico colore rosso, è ricca di ferro (v.sali) e svolge nell’organismo funzioni vitali, la più importante delle quali consiste nel trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti periferici.

    emorragia: fuoriuscita di sangue dovuta alla rottura di un vaso sanguigno. Può anche essere interna, quando il sangue si versa in una cavità o in uno spazio all’interno del corpo: coagulando può creare disturbi e danni compressivi per cui il coagulo deve essere rimosso. Nel processo di coagulazione intervengono le piastrine: elementi figurati del sangue.

    emorroidi: dilatazione dei vasi emorroidari che si sviluppano nella rete vasale del retto e attorno all’ano. Possono essere interne, se si manifestano all’interno del canale anale e quindi non visibili, o esterne, e quindi palpabili e visibili. Se s’infiammano, perdono sangue e possono prolassarsi. Terapia alimentare, farmacologia e, nei casi più intrattabili, chirurgica.

    emottisi: fuoriuscita di sangue con la tosse proveniente dalle vie respiratorie. Le cause più frequenti sono: rotture di vasi della cavità orale, ma soprattutto emorragie in atto, da tubercolosi, da carcinoma e da infarto polmonare. Il caso prevede un’accertamento diagnostico, basato su esami di laboratorio e radiografie o esami più complessi broncoscopici e prelievi bioptici per intraprendere una terapia sintomatica e generale.

    empatia: fenomeno per il quale un soggetto comprende in modo immediato i pensieri e le emozioni di un'altra persona.

    encefalopatia spongiforme bovina: conosciuta anche con il termine di BSE o malattia della mucca pazza. E’ una malattia neurologica di tipo degenerativo dei bovini, ad esito fatale, rinvenuta per la prima volta in inghilterra nel 1985 dove si è manifestata in forma epidemica a seguito del consumo da parte dei bovini, di farine preparate da animali contaminati. Questa malattia rientra nel gruppo delle “encefalopatie spongiformi trasmissibili” (tse) provocate da agenti di natura proteica definiti “prioni” e non classificabili tra gli agenti di natura batterica o virale. In questo gruppo di malattie rientrano anche la “scrapie” degli ovini e la malattia di “creutzfeld-jacob” dell’uomo. Nel 1995, in inghilterra, è stata individuata una variante della malattia :“vcj”, che ha rivelato un legame tra la bse e la creutzfeld-jacob. Da qui è nato un severo controllo sulle carni. I primi sintomi della vcj sono legati a disturbi del comportamento, della vista e dell’equilibrio, seguiti in breve
    tempo da una grave demenza rapidamente progressiva, tremori, incapacità di controllare i movimenti fino al coma e alla morte. Non esiste alcun trattamento terapeutico per questa malattia.

    endocardite: infiammazione dell’endocardio che può dipendere da cause infettive (streptococco, stafilococco, ecc.),immunologiche o da altri fattori. Le lesioni più gravi si riscontrano a livello delle valvole cardiache. Senza intervento terapeutico, la malattia evolve con la distruzione e alterazione del tessuto e dei lembi valvolari. La sintomatologia comprende febbre, ma soprattutto tachicardia, embolie e altre lesioni miocardiche e all’ascolto, un evidente vizio valvolare. La terapia, data la gravità del caso, deve essere esclusivamente specialistica.

    endometriosi: crescita e sviluppo di tessuto endometriale (tipico dell’utero), localizzato in altri organi della cavità pelvica, come le ovaie, le tube, la vescica o il retto. Il sintomo principale è il dolore ed il sanguinamento durante la fase mestruale. La terapia è di competenza chirurgica.

    endometrite: processo infiammatorio della mucosa uterina causata da microrganismi patogeni o da sollecitazioni meccaniche (iud, spirale). Il dolore in regione soprapubica, la febbre e le perdite ematiche, sono i sintomi che impongono una terapia antibiotica cui si accompagnano applicazioni locali e riposo.
    endoscopia: e’ un esame eseguito mediante fibre ottiche, introdotte tramite una sonda, all’interno degli organi canalizzati (esofago, stomaco, colon, laringe, trachea, bronchi, vescica, ecc.) O delle cavità articolari (artroscopia), per verificarne lo stato ed eventualmente prelevare un campione di tessuto da esaminare (biopsia). Con questa importante tecnica diagnostica si possono eseguire piccoli interventi come ad esempio una cauterizzazione o l’asportazione di tessuto.

    enfisema: condizione morbosa del polmone caratterizzata da un aumento del contenuto d’aria con conseguente dilatazione delle vie aeree intrapolmonari. Il quadro clinico è rappresentato da dispnea, tosse con espettorato, insufficienza respiratoria e cianosi. Le varie forme in cui si manifesta consigliano terapia secondo il caso. La patologia è strettamente associata al fumo delle sigarette e all’inquinamento atmosferico.

    enterite: infiammazione della mucosa dell’intestino tenue causata da batteri, virus, parassiti o stati tossici, allergie ed endocrinopatie. Rientrano in questa patologia il colera, il tifo, la salmonellosi, le forme da intolleranza alimentare (morbo celiaco) e forme come il morbo di crohn di cui non si conosce ancora l’origine. I sintomi comuni sono costituiti da diarrea, febbre, dolori addominali; la terapia adeguata, ad ogni singolo caso, si basa sulla somministrazione di antibiotici, cortisonici e riposo.

    enuresi: perdita involontaria di urina durante il sonno notturno; considerato fatto normale nei bambini, non ancora in grado di controllarla, diventa una condizione preoccupante nell’adulto, se ripetuta, perché può essere legata o a forme nervose o a patologie in atto.

    epatite: processo infiammatorio acuto o cronico che colpisce il fegato. Può essere provocata da virus (epatite virale), dall’alcool (steatosi e cirrosi), da farmaci (es. Paracetamolo, isoniazide, metildopa ecc.) E da sostanze tossiche (come ad es. L’amanitina del fungo amanita phalloides). Tutte le sostanze che assorbite entrano nel circolo sanguigno, passano nel fegato, essendo lo stesso un filtro del sangue; è evidente il danno indotto dalle sopraddette sostanze. Le alterazioni cui va incontro il fegato con l’abuso prolungato di alcool variano dal semplice accumulo di grassi negli epatociti (le cellule del fegato), alla cirrosi e al tumore del fegato. I sintomi di un’epatite, molte volte aspecifici, sono la febbre, l’ittero, dolore diffuso alla destra dell’addome. epatite virale: processo infiammatorio del fegato causato da numerosi virus che infettano
    l’organo. Sono noti i virus a, b, c, d, e che contraddistinguono i vari tipi di e.v. L’e.v. A d’origine alimentare, a trasmissione oro-fecale, è diffusa per cattiva igiene. Si contrae attraverso cibi contaminati: acqua, latte, verdure e frutti di mare crudi (il virus viene inattivato dalla temperatura di 100°per 10 minuti). Una volta contratta, la malattia conferisce immunità per tutta la vita. L’e.v. B è trasmessa quasi esclusivamente per via parenterale, attraverso trasfusioni, siringhe infette, aghi, strumenti sanitari (agopuntura, tatuaggi, cure dentarie, ma anche parrucchiere e manicure) e per contatto sessuale. Superata l’infezione, che può passare anche inosservata, lascia i segni anticorpali; in alcuni soggetti il virus non viene eliminato creando il “portatore sano”. L’e.v. C, molto simile all’epatite b e contratta nella stessa maniera, presenta
    un’evoluzione in forma cronica molto frequente con esito in cirrosi e con maggior incidenza a degenerazione neoplastica. L’e.v. D colpisce soggetti in cui è presente il virus b, individuata spesso nei tossicodipendenti, nei politrasfusi, causa un’infezione particolarmente aggressiva. L’e.v. E è simile alla a con un’elevatissima contagiosità.

    epicondilite: o gomito del tennista. Infiammazione dei tendini e dei muscoli dell’avambraccio a livello del gomito, provocata da una sollecitazione eccessiva o da microtraumi ripetuti. La terapia necessita di riposo e di antinfiammatori.

    epididimite: infiammazione dell’epididimo: struttura anatomica posta sopra il testicolo, costituito da dotti nei quali si accumulano, transitano, e maturano gli spermatozoi.

    epilessia: e’ una sindrome cerebrale caratterizzata da crisi convulsive dovute alla scarica eccessiva di un gruppo di cellule nervose che successivamente può estendersi ad altre aree cerebrali (crisi focali o diffuse) cui seguono manifestazioni di vario tipo secondo l’area interessata: irrigidimento, scosse, allucinazioni, perdita di coscienza e scosse ripetute. Le cause dell’epilessia possono dipendere da fattori genetici, da lesioni cerebrali, da esiti cicatriziali da neoformazioni o molto spesso rimangono senza causa; esistono fattori scatenanti come l’alcol, le forti emozioni, gli stress e stati tossici, che favoriscono l’insorgere delle crisi epilettiche. Possono essere precedute da una sensazione strana detta “aura”, avvertita dal soggetto che subito dopo, perdendo talvolta coscienza, viene scosso dalle convulsioni. Le forme cliniche sono molteplici. Fra le più frequenti quelle denominate comunemente grande male e piccolo male. La terapia si
    avvale di antiepilettici che devono essere assunti sotto controllo continuato e su indicazione specialistica.

    epispadia: malformazione congenita di varia estensione, dovuta all’apertura del meato uretrale esterno, nella parte superiore del pene (a differenza dell’ipospadia), pertanto si può distinguere una e. Penieno-pubica e una e. Peniena. A questa malformazione si possono associare altre di origine congenita. La terapia è chirurgica.

    epistassi: emorragia nasale, solitamente causata dalla rottura di piccoli vasi situati sulla parete anteriore del setto nasale. Nei bambini è un disturbo transitorio; negli adulti può essere il segno di una crisi ipertensiva. Non sempre la cauterizzazione può essere opportuna e risolvere il problema.

    E.R.C.P.: endoscopia retrograda coledoco-pancreatica che dà la possibilità di esplorare, mediante l’endoscopio, le vie biliari e i dotti pancreatici.

    eritema: lesione cutanea con arrossamento dovuto a iperemia del tessuto, che scompare con la pressione del dito.

    ernia: fuoriuscita di un viscere attraverso una breccia per debolezza congenita. La terapia è quasi sempre chirurgica.

    ernia del disco: consiste nella fuoriuscita (ernia) del nucleo polposo che è presente nella parte centrale del disco intervertebrale, dovuta a traumi, ad usura, all’età. La fuoriuscita provoca un dolore acuto (colpo della strega) e contrattura muscolare. La diagnosi si basa sui sintomi e su esami quali la tomografia assiale computerizzata (tac) e la risonanza magnetica nucleare (rmn). La terapia medica si avvale di farmaci antinfiammatori, antidolorifici e miorilassanti; per i casi più gravi, può essere consigliato l’intervento chirurgico, che oggi viene attuato secondo varie tecniche più o meno invasive.

    ernia iatale: e’ una forma, non rara, di ernia diaframmatica: è costituita nella sua forma più frequente, dalla dislocazione di parte dello stomaco nel torace attraverso il foro (iato) diaframmatico, dovuta a molteplici cause, congenite od acquisite, quali l’esofago corto, l’obesità, la debolezza dei legamenti; spesso associata a reflusso gastrico, può anche provocare dolore simile all’angina con fastidiose palpitazioni. Gli esami radiologici e endoscopici a cui si deve accedere ai primi sintomi, possono confermare con chiarezza questa patologia che può essere trattata, per alleviare i disturbi, solo con la terapia farmacologica, lasciando alla chirurgia i casi più gravi.

    esantema: eruzione, con evidente arrossamento della cute, che si manifesta con caratteristiche peculiari nelle varie malattie infettive dell’infanzia. E’anche sintomo di numerose reazioni allergiche.

    escherichia coli: (E.C.) bacillo ospite abituale dell’intestino, è responsabile di infezioni delle vie urinarie, delle vie biliari e del sistema nervoso. La terapia antibiotica si deve instaurare dopo l’identificazione del bacillo.
    esofagoscopia: indagine strumentale che permette di esplorare l’esofago mediante l’endoscopia.
    esofago-gastro-duodenoscopia: esplorazione con l’endoscopia dell’esofago, dello stomaco e del duodeno.

    esoftalmo: protrusione patologica del bulbo oculare mono o bilaterale, causata soprattutto da patologie endocrine (ipertiroidismo). Si riduce, con l’eliminazione delle cause.

    faringite: e’ un’infiammazione della mucosa della faringe causata sia da fattori irritativi sia batterici sia virali; è spesso la dimostrazione iniziale dell’aggressione delle vie respiratorie da parte di sindromi influenzali o di altre numerose malattie. I sintomi sono otalgia(dolore all’orecchio), difficoltà a deglutire, febbre e malessere generale. Se di origine streptococcica, sono presenti placche biancastre (visibili). Fumo e alcool acutizzano la patologia. La terapia si basa sull’eliminazione delle cause e farmaci appropriati.

    FANS: farmaci antinfiammatori non steroidei, ovvero non cortisonici. Farmaci dotati di attività antinfiammatoria, antidolorifica e antiaggregante piastrinica, spesso usati nei dolori artrosici e reumatici e in particolari patologie vascolari. Per via orale devono essere assunti a stomaco pieno.

    favismo: malattia ereditaria nella quale le crisi emolitiche (fuoriuscita di emoglobina dai globuli rossi), l’ittero e i dolori addominali sono i sintomi che compaiono quando il soggetto si espone ai pollini e alle piante di fave o di piselli o all’ingestione di questi.

    febbre: aumento della temperatura corporea al di sopra della norma (37°) che interviene come meccanismo di difesa: è sintomo comune di molte condizioni patologiche. Il centro termoregolatore del corpo, a livello ipotalamico (parte del sistema nervoso), si innalza per azione di particolari sostanze chimiche, chiamate pirogeni, che si liberano nell’organismo in condizioni patologiche. La presenza nel circolo sanguigno di una sostanza pirogena, è seguita dall’insorgere di tutte quelle reazioni che il corpo subirebbe se fosse esposto al freddo: brividi e vasocostrizione cutanea; ne consegue la riduzione della dispersione di calore e la produzione di calore responsabile dell’innalzamento della temperatura.
    Abbattuto con la terapia il pirogeno, il centro termoregolatore ritorna al suo normale livello funzionale producendo sudorazione. Brividi e sudorazione, sono eventi prognostici dell’inizio e della fine dell’attacco febbrile. La febbre elevata, a tutte le età, può generare convulsioni, per cui è consigliabile, per evitare danni, porre del ghiaccio sul capo in attesa del medico. Gli antipiretici sono i farmaci che agiscono sui centri termoregolatori. Dall’andamento febbrile, si possono trarre importanti indicazioni per una corretta diagnosi, soprattutto se il rilevamento viene fatto ad orari costanti.

    fecaloma: ammasso di feci indurite che si forma nel colon o nel retto, in soggetti generalmente anziani, affetti da stipsi ostinata. Necessita di intervento manuale o comunque di frammentazione con clisteri oleosi o della chirurgia.

    fibrillazione: alterazione del ritmo cardiaco caratterizzata da rapide contrazioni irregolari, che possono compromettere la distribuzione del sangue. L’elettrocardiogramma mette in evidenza l’area cardiaca interessata. Per ripristinare adeguatamente il ritmo, sotto controllo specialistico, una scrupolosa terapia può evitare il rischio di emboli o di trombi.

    Fibroma: neoformazione benigna costituita da tessuto connettivo differenziato e normalmente capsulato, a lento accrescimento. La terapia, qualora la formazione interferisse sulle normali funzioni dell’organismo, è chirurgica.

    fibrosi: aumento della densità nella struttura di un organo o di un tessuto.

    filariosi: malattie tropicali causate da vermi della famiglia delle filarie. Le f. Vengono trasmesse da uomo a uomo o da animale a uomo mediante la puntura di zanzare, tafani, ecc. E’ la femmina del parassita che immette nel circolo sanguigno, con la puntura, migliaia di larve che aveva aspirato da un individuo infetto e che, dopo un periodo di maturazione nel suo intestino, sono pronte a diffondere l’infezione con un’altra puntura. La sintomatologia è rappresentata da infiammazione ed ostruzione delle vie linfatiche degli arti inferiori (elefantiasi) per edemi diffusi. Possono infestare il volto, le articolazioni e dare origine ad eruzioni cutanee ed elefantiasi (ingrossamento enorme) dei genitali. La prevenzione è basata sulla lotta alle punture degli insetti vettori. Il farmaco di elezione usato anche nella chemioprofilassi da coloro che si recano nelle zone endemiche è la dietilcabamazina da prendere sotto controllo perché può portare disturbi collaterali.

    fimosi: restringimento congenito della cute prepuziale (piega cutanea mobile attorno al glande) per cui viene impedito lo scorrimento del prepuzio sul glande. A questa anomalia spesso si associa la presenza di un frenulo corto, che trattiene il prepuzio. Terapia chirurgica.

    fisioterapia: terapia eseguita da un tecnico, il fisioterapista, specializzato nella correzione di traumi o patologie osteomioarticolari, e nella riabilitazione del portamento, quando è interessato il movimento e la deambulazione: tramite azioni sui muscoli o mediante l’uso di apparecchi, il fisioterapista riduce deformità acquisite nel tempo o alterazioni da traumi dell’apparato locomotore, permettendo,per quanto possibile, il recupero dei movimenti. Collabora l’ortopedico.

    fisioterapista: e’ il tecnico esecutore della fisioterapia che segue le indicazioni dell’ortopedico.

    fistola: comunicazione anomala congenita o acquisita, tra due organi interni o tra un organo o una cavità interna e la superficie cutanea.

    fitoterapia: terapia basata sull’uso di parti di piante (fresche o secche), per infusi, decotti e impacchi o dei loro principi attivi estratti con alcol o olio.

    flebite: processo infiammatorio di una vena. Sono maggiormente interessati gli arti inferiori; in presenza anche di stasi(circolazione rallentata) e quindi con rischio di trombi, si parla di tromboflebite, caratterizzata da dolore urente e inabilità dell’arto colpito. Si deve intervenire prontamente.
    fobia: paura eccessiva di qualche situazione (fobia sociale, parlare, mangiare o scrivere in pubblico), o di qualche animale (aracnofobia, paura dei ragni) o degli spazi (agorafobia). La psicoterapia è molto spesso migliore dei farmaci.

    formicolio: sensazione caratteristica di piccolissime punture agli arti, che rivela un deficit nervoso (ad esempio per compressione delle radici dei nervi spinali) o vascolare; se di piccola estensione e di breve durata, può dipendere da una posizione del corpo, sbagliata o costretta, se di durata maggiore necessita indagine approfondita.

    foruncolosi: forma di dermatite caratterizzata dalla presenza di foruncoli: noduli dolorosi, al centro purulenti, che si formano a livello cutaneo con evidente infiammazione circoscritta, per infiltrazione di stafilococchi attraverso i follicoli piliferi. Le zone privilegiate dalla f. Sono il collo, il dorso, il petto, i glutei e le regioni perianali. La f. Spesso è la manifestazione di un disturbo primario non evidenziato.

    fosfeni: lampi di luce con i colori dell’arcobaleno o sovente color oro, percepiti anche ad occhi chiusi, che si manifestano in caso di distacco di retina o altre patologie oculari. Controllo immediato dall’oculista.
    fotofobia: intolleranza ed avversione alla luce, provocata da varie forme morbose sia oculari, come ad esempio nella uveite o nel glaucoma, sia nervose, come nelle nevralgie trigeminali o in malattie infettive, o degenerative. Può essere accompagnata da dolore intenso e lacrimazione.

    frattura ossea: lesione di un osso, in seguito a trauma o spontanea, con o senza spostamento dei capi ossei. Per f. Esposta si intende una lesione di entità tale da esporre all’esterno i capi ossei fratturati. Le f. Spontanee dipendono da una serie di fattori, tra cui l’osteoporosi, carenze vitaminiche, ormonali, saline, la cui carenza rende fragile il tessuto osseo.
    Ricovero immediato per evitare complicazioni vascolari (trombi).

    fumo: vizio del fumo o tabagismo da tabacco: pianta le cui foglie essiccate vengono preparate, macinate e fiutate,masticate o fumate. L’effetto farmacologico del tabacco, conosciuto da secoli, è esercitato dall’alcaloide nicotina che è responsabile di complicanze vascolari e della dipendenza da fumo. La dipendenza è di tipo psicologicocomportamentale,
    ma l’effetto psicoattivo è quello più ricercato. Agli effetti definiti piacevoli da coloro che ne sono ormai
    dipendenti, si contrappongono i danni che provoca la combustione di questo alcaloide: effetti sui vasi (lesioni
    degenerative delle arterie, delle vene e dei nervi nel morbo di burger) sul sangue, sulle vie respiratorie (tumore ai polmoni, alla laringe). Oggi la legge, dopo aver riconosciuto le ”sigarette” e quindi il fumo, altamente nocivi, ha confinato i fumatori, in maniera che anche il fumo passivo non danneggi la società.

    fuoco di S. Antonio: v. Varicella

    galattorrea: fuoriuscita di secrezione lattea dal capezzolo. Può avvenire nel periodo che segue l’allattamento per alterazioni ormonali, per tumori ipofisari, per stress o a conseguenza di somministrazioni di farmaci neurolettici e antidepressivi. Si devono effettuare dosaggi ormonali consigliati dal ginecologo o
    dall’endocrinologo per poter instaurare un’opportuna terapia.

    gastrite: infiammazione dello stomaco, spesso dovuta a cattive abitudini alimentari (alcol, farmaci, fumo), a situazioni che neurologicamente alterano la normale secrezione (stress) o legate alla presenza dell’helicobacter pilori. La sintomatologia è caratterizzata da nausea spesso accompagnata da vomito, dolore epigastrico e diarrea. Se il disturbo cronicizza potrebbe evolvere ad ulcera peptica. La diagnosi si basa anche sull’ esame endoscopico e la terapia, oggi molto avanzata in questo campo, unita ad una corretta dieta (evitare alcolici), sotto controllo medico, può risolvere bene questa patologia.


    gastroenterite: tipica patologia estiva, caratterizzata da vomito, dolori addominali violenti e diarrea, dovuta quasi sempre a disordini alimentari con sovrapposizione batterica (gelati, verdure crude, frutta non lavata, acque inquinate). Si risolve in breve tempo con la terapia del quasi digiuno, spremute di frutta, acqua ed antibiotici specifici.


    gerontoxon: anello bianco, a contenuto lipidico, che circonda la cornea degli anziani.

    ginecomastia: sviluppo eccessivo delle ghiandole mammarie maschili, indotto da spinte ormonali associate a patologie endocrine o da farmaci.

    glaucoma: grave malattia dell’occhio caratterizzata dall’ostacolato deflusso dei liquidi interni con conseguente aumento della pressione endoculare. Nelle forme più lievi, da non trascurare, i sintomi possono ridursi a leggera fotofobia.
    Purtroppo, manifestandosi in molteplici forme, questa patologia richiede un precoce, accurato intervento specialistico e talvolta chirurgico.

    glomerulonefrite: v. Nefrite

    gomito del tennista: v. Epicondilite

    gonartrosi: artrosi del ginocchio

    gonorrea: v. Blenorragia

    gotta: complesso di alterazioni, sovente su predisposizione famigliare, che contribuisce ad accumulare acido urico nei tessuti. Si manifesta con tumefazioni dolorose, soprattutto all’alluce, e comparsa di nodosità (tofi) nel sottocute e nelle articolazioni. La sintomatologia impone una dieta priva di proteine e la somministrazione di un farmaco specifico.

    gozzo: o struma: aumento di volume della tiroide che determina un rigonfiamento nella regione anteriore o anterolaterale del collo, dovuto ad ipertrofia del tessuto ghiandolare. Il gozzo endemico è caratteristico di particolari popolazioni che per la dieta o per particolari condizioni geografiche, hanno carenza di apporto di iodio. Il gozzo basedowiano e quello di hashimoto dipendono da iperproduzione di ormone tiroideo (ipertiroidismo).
    graffio di gatto: la malattia da graffio di gatto, o linforeticulosi benigna, è una patologia che guarisce facilmente. E’ caratterizzata da un’infezione locale, seguita da ingrossamento di uno o più linfonodi dei distretti vicini alla ferita. Dopo pochi giorni, il graffio si presenta arrossato, dolente e si ricopre di una vescicola, può comparire una lieve febbre ed un malessere generale durante l’ingrossamento linfonodale: può suppurare lasciando infine esiti cicatriziali evidenti. La terapia, è rivolta a migliorare lo stato generale con azioni locali. Non si conosce l’agente, è diffusa in tutto il mondo, ed il gatto è sano.


    grande male: v. Epilessia

    granuloma:neoformazione di natura infiammatoria dovuta a svariate cause. Se cutaneo, si manifesta come un rilievo infiammato, secondario all’irritazione di un comedone o ad una lesione traumatica. Se dentale, interessa l’apice di una radice dentale, con polpa necrotica infetta, di un dente da tempo cariato. Questa patologia prevede terapia antibiotica ma soprattutto intervento odontoiatrico.


    gravidanza: condizione caratterizzata da una amenorrea fisiologica che dura dal giorno del concepimento sino al parto (9 mesi in caso di normalità). La g. Prevede l’annidamento dell’embrione che come tale, arriva al terzo mese di gestazione, per passare a feto che prosegue lo sviluppo fino al termine. I prematuri, oggi sempre più assistiti, completano il loro sviluppo in strutture altamente specialistiche.


    gravidanza extrauterina: gravidanza ectopica, ovvero in altra sede, quando l’embrione si annida al di fuori dell’utero.
    L’annidamento, nella gravidanza extrauterina, avviene o nelle tube uterine, (luogo dove avviene sempre la fecondazione), la cui struttura non può reggere e sostenere l’accrescimento dell’embrione o in altra sede della cavità addominale. Doloriaddominali, perdite emorragiche, shock ed aborto, sono i sintomi e la conclusione di una gravidanza di questo tipo.
     
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